Formazione
Il signore dei terremoti
Chi è davvero Franco Barberi, sottosegretario alla Protezione civile e sorprendente gaffeur
Che il responsabile attuale della Protezione civile, il professor Barberi (59 anni), fosse diverso dagli altri tecnici dei disastri, lo si capì fin dal lontano febbraio 1992, quando coordinò gli interventi per deviare la lava che dalla bocca dell?Etna scendeva verso Zafferana Etnea. I marines Usa, l?esercito italiano, i pompieri, e molti altri, eseguivano; lui, il vulcanologo, comandava. Lui non aspettava il disastro, lo combatteva sul campo. Riuscì l?esperimento? Nessuno lo seppe mai chiaramente: gli oscurantisti riconobbero nell?arrestarsi della lava la mano della provvidenza, più che l?opera dell?uomo. O, più laicamente, ringraziarono la buona sorte. Gli illuministi invece diedero il merito a lui, al professore, che aveva osato sfidare il vulcano con la forza della ragione, riuscendo a sconfiggerlo. Nessuno comunque potè scordare il suo grido di gioia, pervenuto a valle tramite un ponte radio: «È straordinario, si sta gonfiando come un soufflé, ecco sta tracimando», né fu possibile cancellare l’immagine da divo dei kolossal del professore, con su l?elmetto da pompiere, che coordinava le operazioni sotto il nevischio, col fiume di lava fumante che alle sue spalle incombeva.
Fu chiaro fin da allora che la Protezione civile del nuovo corso, l?avrebbe guidata lui. Gli bastò punzecchiare il Dipartimento negli anni successivi perché nel 1995, il 9 marzo, scattasse la nomina: Franco Barberi, l?insigne vulcanologo di fama internazionale, diventò sottosegretario alla Protezione civile. Addio professionisti del dopo, ora arriva il Professor Prevenzione. Il suo non è un curriculum di poco conto: laurea e massimo dei voti in scienze geologiche a Pisa, docente in varie università del mondo, ricercatore del Cnr, esperto Onu per i vulcani, autore di centinaia di ricerche di grande impatto scientifico. E invece, pur possedendo un alto profilo tecnico, Franco Barberi si dimostrò subito diverso dai tecnici a cui si era abituati sulla scena politica, quelli che guardano l?orizzonte attraverso la lente d?ingrandimento. No: lui usava il cannocchiale. Il terremoto, il cataclisma, l?eruzione del Vesuvio, qualsiasi Apocalisse vista da lontano col binocolo del professore, appare chiara, risolvibile, se non altro deviabile, come la lava dell?Etna. I suoi piani di evacuazione sono perfetti sulla carta, e così anche la divisione dei compiti tra amministrazioni, il coinvolgimento dei volontari, l?allestimento delle emergenze.
Quello che si è scoperto il 26 settembre, è che Barberi usa il binocolo anche per vedere a un metro da sé. Gioco forza la realtà gli si annebbia di fronte e gli riesce incomprensibile. Fu così che il ?professor Prima?, di fronte al dopo terremoto in Umbria e Marche, si perdette completamente. Il terremoto del 26 in realtà era cominciato il 4 settembre a Col Fiorito. Un giornalista locale, Alberto Laganà, aveva registrato come le scosse aumentassero di intensità. All?indomani del terremoto distruttivo Barberi dichiarava: «I terremoti non si possono prevedere, purtroppo».
Vero. Però dopo la prima scossa della notte, parlando alle tv, azzardava una previsione: «Non si prevede che ci possa essere nessuna scossa che raggiunga l?energia della prima». Poco dopo un?altra scossa più forte della prima faceva crollare la volta della basilica superiore di Assisi. Il sottosegretario dichiarava: «Io l?avevo previsto. Siamo maturi per un altro terremoto. L?ultimo distruttivo, quello dell?Irpinia, si è verificato 17 anni fa. È dall?80 che la comunità scientifica lancia l?allarme». Salvo poi constatare che a Nocera Umbra l?intervento della protezione civile si era rivelato un fallimento. «A volte scattano» si scusava Barberi il 29 settembre, «meccanismi strani, non ci sono morti e allora ecco, si ha la sensazione che tutto sia a posto».
Altro tema, il freddo. «La neve non è come il terremoto», dichiarava «possiamo prevederla. Quando arriverà tutti dovranno stare al coperto. E i posti ci saranno, questo lo giuro». Quando la neve cadeva davvero sui terremotati il sottosegretario si giustificava così: «Chi poteva prevedere un inverno così anticipato? Comunque stiamo rispettando i tempi, meglio dei giapponesi». È inutile prendersela: di fronte al caos Barberi oppone indefesso l?orizzonte del suo cannocchiale: io ho previsto tutto con esattezza, sembra affermare, «se poi la realtà è imprecisa…». ?
La mappa della solidarietà
Misericordie
Gestiscono tre campi (ruolotte e tende) a Taverne, Nocera Umbra, Caifana per un totale di circa 1.900 persone. Ogni giorno sono impegnati 400 volontari, per un totale di 18 mila presenze giornaliere dal 26 settembre. Hanno bisogno di fondi per realizzare spazi sociali (ludoteche, ambulatori, centri per anziani) non previsti dai piani di Protezione civile. Contattare la Sala operativa delle Misericordie, via dell?Olmatello 21, Firenze, tel. 055 /414140. Per il resto d?Italia, riferirsi alle sedi provinciali delle Misericordie per non intasare le linee della sala di Firenze.
Arci
Le associazioni che aderiscono all?Arci si occupano dell?animazione dei bambini con un ?Ludobus?, un pulmino itinerante con a bordo giochi e animatori. Inoltre, è stata installata la ?Tenda arcobaleno?, una struttura che ospitaeventi culturali e spettacoli. Per la ricostruzione, l?Arci ha aperto il conto corrente postale n. 87210001 intestato ad Arci Nuova associazione, via dei Monti di Pietralata, 16 – 00157 Roma, causale ?Emergenza terremoto?. Per conoscere le necessità più immediate si può chiamare Arci Perugia, tel. 075/5728099.
Agesci
Gli scout gestiscono due tendopoli: una a Isola di Nocera, con 4 presidi, e un?altra a Colfiorito, con 5 presidi. Sono impegnati 130 volontari al giorno provenienti da tutta Italia più 15 coordinatori. L?obiettivo degli scuot è fare animazione, soprattutto con i bambini, e pertanto hanno bisogno di materiale di cancelleria, fotocopiatrici, videoregistratori, utensili vari per lavorare il legno. Pregano però di non mandare ancora materiale, ma soltanto di dichiararne la disponibilità telefonando o via fax all?Agesci Umbria allo 075/5171517.
Ana
Oltre 400 alpini volontari al giorno, un ospedale da campo con quaranta tra medici e personale paramedico volontario; quattro cucine da campo ad Assisi, Gualdo Tadino, Santa Maria degli Angeli.
Motivo di vanto degli alpini dell?Ana (Associazione nazionale alpini) è quello di essere completamente autosufficienti.
Se qualche ?vecio?, però, volesse mettersi in contatto per segnalare la propria disponibilità, può farlo telefonando alla sede nazionale dell?Ana, telefono 02/624101.
Anpas
I volontari dell?Anpas sono presenti nei campi di Nocera, Sorifa, Isola, Case Basse, Valtopina, Bagnara, Cellerano, Foligno, Fabriano, Montecavallo. Sono impegnati 180 volontari e vengono utilizzati 62 mezzi tra ambulanze, fuoristrada e autovetture per fornire assistenza sanitaria e sociale, preparare e distribuire pasti, montare e smontare le attrezzature per i campi. L?Anpas ha aperto un cc bancario per la raccolta di fondi, n° 2000.00 – Cassa di Risparmio di Firenze, ag. 32, via Baracchini, Firenze; ABI: 06160 CAB: 02838.
Auser
L?Auser, associazione di volontari anziani, ha un proprio centro di distribuzione d?abbigliamento presso il Centro raccolta protezione civile di Bastìa Umbra, gestito da 40 volontari del posto e 10 giunti dalla Sardegna. I capi d?abbigliamento sono nuovi, regalati da industrie e da negozianti o confezionati dalle 200 volontarie che lavorano nelle sartorie toscane dell?Auser. Inoltre, l?Auser raccoglie contributi (sul ccp 54114004 intestato all?associazione) per il Fondo nazionale per l?adozione a distanza di anziani. Informazioni allo 06/44481298.
Caritas
In ogni chiesa delle diocesi dell?Umbria e delle Marche si sono creati dei gruppi spontanei di ascolto e aiuto delle necessità locali, coordinati a livello centrale dal Centro Tau dei frati cappuccini di Capodacqua, presso Assisi.
Chi volesse aiutare questi volontari può contattare la Caritas nazionale allo 06/541921 chiedendo del Coordinamento Emergenze o rivolgersi alla propria Caritas diocesana. Per versamenti in denaro, è aperto il conto corrente postale 347013 intestato a Caritas italiana, causale terremoto Umbria e Marche.
Croce Rossa
Quasi 500 volontari presenti al giorno nei campi di Sassoferrato, Fabriano, Colfiorito e Foligno. Un posto medico avanzato a Colfiorito e 65 mezzi tra autoambulanze e fuoristrada. Le richieste principali che giungono riguardano tutto ciò che concerne il reinserimento, dai giocattoli per i bambini, al materiale didattico, alle attrezzature per l?attività sociale. La Croce Rossa ha aperto un conto corrente postale, n° 300004, intestato a Croce Rossa Italiana, via Toscana 12, 00187, Roma; la causale del versamento, che deve essere specificata, è: ?Pro terremotati Italia centrale?.
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