Non profit
Il servizio civile universale? Un’idea possibile
Il presidente del più importante ente italiano: «siamo pronti a discutere se renderlo obbligatorio, solo se prima si consolida un’esperienza educativa di grandi dimensioni. Il Manifesto di Vita buon punto di partenza».
“Il servizio civile è per tutti”. A quattro anni dall'ultima volta Asc, Arci servizio civile, si riunisce in assemblea nazionale con un messaggio forte e chiaro: “c’è necessità che tale esperienza abbia una dimensione di massa, che sia un’opportunità anziché un privilegio, un aggregatore di risorse economiche, un’esperienza in grado di incidere realmente nella vita del Paese”, elenca Licio Palazzini, presidente di Asc, Arci servizio civile, l’ente con il numero più alto di giovani impiegati per l’anno di Scn, Servizio civile nazionale, negli undici anni della sua storia.
Storia che però non inizia nel 2001, ma che prosegue almeno da 40 anni: era il 1972 quando venne promulgata la prima legge italiana sull’obiezione di coscienza. Il fatto che la due giorni di lavori di Asc (mercoledì 28 e giovedì 29 novembre 2012, qui il link per il programma di incontri e sessioni laboratoriali) coincida con questo anniversario è un valore aggiunto: “Arriviamo a questo appuntamento più come associazione di promozione sociale che crede nella nonviolenza e nell’impegno civico quali vie di uscita dalla crisi, che come ente accreditato”, sottolinea Palazzini.
Tra gli interventi, è prevista la presenza di esponenti dell’associazionismo pacifista e nonviolento e dei gruppi di riferimento del mondo giovanile: “crediamo sia il momento di far emergere una grande alleanza per il servizio civile, una massa critica in cui in primo luogo si valorizzi l’unione di intenti tra enti di Scn e movimenti per la pace, perché il terreno di partenza è comune”, spiega Palazzini, che poi chiarisce: “la mission del servizio civile è la difesa nonviolenta e non armata della patria, a tutti i livelli. In un secondo momento è anche welfare: è importante sottolinearlo, alla luce del fatto che si possono avere idee distinte, che però anziché dividere possono concorrere a migliorare l’esperienza”.
Quattro anni fa i tempi, al tempo della precedente assemblea, erano molto diversi: il Scn non era nella difficile situazione attuale, con il rischio che venga chiuso da qui a poco tempo. “Nel rimboccarci le maniche per fare di tutto affinché ciò non accada, siamo dell’idea che anche nuove proposte possano servire a rilanciare un’esperienza unica del suo genere come il servizio civile”, riprende il presidente di Asc. Il riferimento è anche alla proposta lanciata da Vita con il Manifesto per un Servizio civile universale e fatta propria da molti (politici compresi, una delle ultime adesioni è stata quella del sindaco di Firenze e candidato alle primarie del Pd Matteo Renzi)? “E’ una delle ipotesi plausibili e vogliamo confrontarci con tale possibilità: ma solo se arriva alla fine di un percorso che vede l’avvio di un servizio civile a grandi dimensioni prima volontario, e solo in sede conclusiva obbligatorio. E che non sia assolutamente un modo per tappare i buchi d’organico degli enti pubblici, piuttosto lo vedo nell’ottica di un’azione culturale che rilanci davvero il servizio civile, altrimenti è meglio chiudere bottega”, avverte Palazzini.
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