Volontariato

Il Servizio civile si apre con un nuovo bando alle competenze digitali

Il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi sottolinea che «dopo il Servizio civile ambientale, da oggi le ragazze e i ragazzi potranno scegliere anche quello digitale per avere un approccio consapevole all’educazione digitale per contribuire ad aiutare le persone e le comunità»

di Redazione

Da oggi, e sino al 28 settembre 2023, i giovani dai 18 ai 29 anni (non compiuti) potranno candidarsi per uno dei 76 programmi d’intervento e 4.629 posti di Servizio civile digitale. Il bando pubblicato dal dipartimento per le Politiche giovanili e il servizio civile universale, previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr con un investimento complessivo di 55 milioni di euro per tre cicli, è giunto alla sua seconda annualità e si inserisce nel contesto generale della Strategia nazionale per le competenze digitali e del relativo Piano operativo elaborati nel quadro dell’iniziativa “Repubblica Digitale”.

«Questa declinazione del Servizio civile rientra nel progetto di renderlo più in linea con le sensibilità e gli interessi dei giovani», dichiara il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi. «Dopo il Servizio civile ambientale, da oggi le ragazze e i ragazzi potranno scegliere anche quello digitale per avere un approccio consapevole alla realtà digitale, alla digitalizzazione dei servizi pubblici e all’educazione digitale per contribuire ad aiutare le persone e le comunità. Allo stesso tempo, puntiamo alla diffusione delle competenze digitali in ogni fascia di popolazione, con particolare attenzione alle persone più fragili. Creare le condizioni per la crescita sociale attraverso una vera cultura digitale è uno dei presupposti per garantire una partecipazione attiva e informata alle attività pubbliche».

Il bando, rivolto ai giovani, si inserisce nel quadro di due importanti novità introdotte dal Governo, con l’aumento dell’assegno mensile a 507,30 euro e la possibilità, per chi concluderà i progetti annuali, di vedersi riservata una quota del 15% dei posti nei concorsi pubblici. «Con queste due novità abbiamo voluto ulteriormente qualificare l’esperienza del servizio civile, che già permette ai giovani di investire nella formazione e nelle competenze», sottolinea Abodi. «Anche per questo auspichiamo in una loro forte partecipazione, puntando sulla loro voglia di crescere e di diventare sempre più artefici del proprio futuro».

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