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Il servizio civile per 500mila

La proposta di legge presentata due anni fa in Parlamento da uno schieramento bipartisan viene ora rilanciata dai Dl e proposta nel programma dell’Unione

di Chiara Sirna

Firenze anni ?60. Quando l?obiezione di coscienza non era ancora un diritto, l?allora sindaco in carica, Giorgio La Pira, autorizzò, nonostante il divieto imposto dalla censura, la proiezione del film a tema, Non uccidere di Claude Autant-Lara. Oggi, a distanza di quasi cinquant?anni, nell?era del servizio civile volontario e dell?abolizione della leva obbligatoria, Firenze torna a sconvolgere l?ordine delle cose. E fa da scenario al rilancio della proposta di legge bipartisan sul servizio civile obbligatorio presentata due anni fa alla Camera dei deputati. Una scelta di continuità, dunque. «L?appuntamento risponde all?esigenza di mantenere questa riforma al centro dei programmi dell?Unione», ci spiega Ermete Realacci, promotore dell?iniziativa e primo firmatario della Pdl 3748. «Prodi è favorevole e ha già inserito una riflessione a tema nel programma della Fabbrica» continua. «Ora la Margherita rilancia la questione nella sua prima riunione dopo la pausa estiva». Il titolo della giornata del partito di Francesco Rutelli, già a suo tempo firmatario, è più che eloquente: Servizio civile, coesione sociale e formazione per una nuova Italia che valorizzi i suoi talenti. E lo slogan ?Per tutti? rimanda direttamente ?all?arruolamento? obbligatorio che con la proposta stessa si auspica. «Non vogliamo togliere nulla al servizio civile volontario», commenta Cristina de Luca, responsabile delle politiche della solidarietà della Margherita, che il prossimo 3 settembre introdurrà i lavori, «la nostra scelta nasce dalla volontà di costruire un tessuto di coesione civile. Non sempre la voglia di adoperarsi per gli altri viene opportunamente canalizzata. Questa proposta aprirebbe le porte a tutti». Non mancano però le critiche alla proposta pur riconoscendone la bontà delle intenzioni. «Nessun politico si assumerà mai la responsabilità di rendere obbligatorio checchessia. Figurarsi il servizio civile», dice a Vita il numero uno delle emergenze Guido Bertolaso, che pure interverrà all?incontro, «Ne discuteremo a Firenze. Proposi la stessa cosa quando D?Alema emanò a suo tempo il primo provvedimento sull?abolizione della leva obbligatoria, ma poi non se ne fece nulla. Io lancerei una grande iniziativa tra i sindaci perché promuovano attività alternative in accordo con le organizzazioni». Ma ora che Margherita e Unione ne fanno da bandiera, la strada sembra in parte spianata. A patto che Ds e maggioranza non mettano un freno. «Tra i firmatari della 3748 ci sono anche esponenti dei Ds», afferma Realacci. «Certo è che dovrà essere una riforma largamente condivisa e bipartisan, come lo fu allora la proposta di legge. Certo visti i costi e l?impegno in gioco serve un ragionamento serio di legislatura. Speriamo di raccogliere il consenso politico necessario». La proposta Durerà sei mesi per iovani dai 18 ai 26 anni Il servizio civile obbligatorio è ancora soltanto una proposta di legge (la n. 3748 presentata alla Camera dei Deputati il 5 marzo 2003), ma potrebbe diventare realtà. Una volta approvata seguirebbe l’obbligo di servizio civile di durata di 6 mesi per i giovani di ambo i sessi tra i 18 e i 26 anni. In alternativa resterebbe comunque il servizio civile volontario di 12 mesi. A differenza di quest’ultimo, quello obbligatorio avrebbe un carattere prettamente formativo, verrebbe retribuito con un assegno mensile di 300 euro e sarebbe svolto nella regione di residenza. La gestione, come già accade oggi ?dell’arruolamento? volontario, spetterebbe all’Ufficio per il servizio civile nazionale. La firma, tra le altre poste in calce alla proposta, di Maurizio Lupi, apre uno spiraglio alla presa in carico della questione da parte dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, già da oggi identificato dai promotori della 3748 per risolvere la questione del reperimento dei fondi necessari a supportare una riforma che, secondo le stime, coinvolgerebbe tra i 400 e i 500mila giovani.


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