Cittadinanza attiva
Il servizio civile fa il botto: mai così tante domande
135.057 candidature: record storico per il Servizio civile universale. In crescita anche i posti disponibili (61.687). Il 18% dei candidati sono giovani con minori opportunità, il 2,5% stranieri. Per i progetti all’estero, le domande sono oltre tre volte superiori ai posti disponibili

Ai giovani l’impegno piace, soprattutto se è riconosciuto, organizzato e sostenuto: ne è la prova il grande successo del Servizio Civile Universale, che quest’anno registra il record di domande pervenute. Il Dipartimento ha appena pubblicato il Report con i dati relativi al bando ordinario, che si è chiuso il 27 febbraio scorso: 135.057, per la precisione, le candidature presentate. Mai così tante: quasi il 19% in più rispetto allo scorso anno. Di nuovo, la maggior parte delle domande è arrivata last minute: nel mese di febbraio sono pervenute 90.296 candidature, a fronte delle 41.242 inviate nel mese di gennaio 2025 e delle appena 3.518 presentate a dicembre 2024.
Tante domande, pochi posti
L’aumento dei posti disponibili rispetto alla passata edizione (61.687, contro i 54.875 del 2023) non basterà a soddisfare neanche la metà delle richieste ricevute attraverso la piattaforma Dol. L’incremento delle candidature è stato infatti ancora più marcato, portando a una competizione molto alta, specialmente in alcune aree. Sono soprattutto i progetti all’estero a registrare uno scarto significativo tra domande presentate e posti disponibili: il numero di candidature in questo caso è più di tre volte superiore ai posti disponibili, con un rapporto del 306%. In altre parole, per ogni posto disponibile, ci sono circa quattro candidati.
L’identikit del candidato
Come negli anni precedenti, sono soprattutto le ragazze a candidarsi per questa esperienza, rappresentando il 61,8 % del totale. Il bando, lo ricordiamo, si rivolge a giovani tra i 18 e i 28 anni: la distribuzione delle candidature risulta abbastanza omogenea per età, con un’età media di 22 anni e un picco nella fascia compresa tra 19 e 20 anni. Il 18% delle candidature riguarda i posti riservati a giovani con minori opportunità: tra questi, la maggior parte ha difficoltà economiche (91%), il 2% ha una disabilità o una fragilità personale o sociale, mentre appena l’1% è care leaver.
Per quanto riguarda il livello di istruzione, la maggior parte dei candidati (64%) ha diploma di scuola secondaria di 2° grado: tra questi, il 52% è attualmente iscritto a un corso universitario. Ancora, il 13,9 % dei candidati ha una laurea triennale (13,9%), il 12,2% una laurea magistrale. Oltre un candidato su 10 (12,2%) ha diploma di scuola secondaria di primo grado.

Il Sud batte il Nord
Riguardo la distribuzione territoriale rispetto alle posizioni a bando, in testa è la Campania, con oltre 30mila istanze: quasi la metà delle domande proviene dalla Campania e dalla Sicilia. Dal Sud, in generale, proviene la maggior parte delle domande. Al contrario, il Trentino Alto Adige è l’unica regione a non aver coperto tutti i posti (45 candidature ricevute, a fronte di 55 posti disponibili). Il 2.5% dei giovani candidati ha cittadinanza estera, soprattutto extra Ue (78,8%). Tra questi ultimi, prevalgono i candidati con cittadinanza di Marocco, Camerun, Ucraina, Tunisia, Pakistan.

Cosa e perché?
Il settore che ha ricevuto il maggior numero di domande (40,3%) è quello relativo a “Educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport”. In seconda posizione il settore “Assistenza”, con il 29,5% di candidature ricevute rispetto al totale, seguito da “Patrimonio storico, artistico e culturale” (18%), “Patrimonio ambientale e riqualificazione urbana” (4,4%), “Estero: promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti.
Riguardo infine le motivazioni espresse dai candidati, emerge come prioritaria la funzione formativa del servizio civile: il 26,6% dichiara infatti di voler “acquisire nuove competenze”, mentre il 23,2 % vuole “essere utile agli altri” (23,2%). Tra le altre motivazioni, il desiderio di “fare nuove esperienze” (12,4%), oppure la “affinità con proprio percorso formativo o professionale” (11,7%), o un interesse specifico verso le attività che propone l’Ente (10,5%). Il 9% dei candidati dichiara di voler “iniziare a essere indipendente” (9%), mentre una minoranza ((3,1%) sceglie questa esperienza per “mettersi alla prova” , o per un “ingresso più rapido nel mondo del lavoro” (3,1%).

Credit foto archivio VITA: Silvia Pesce
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