Governo

Il senso di Lollo per il biologico

Il Piano di Azione per l’uso sostenibile dei pesticidi scaduto dal 2019: Wwf torna a chiedere l’adozione di misure fiscali per agevolare il consumo di prodotti naturali, in particolare da parte di soggetti vulnerabili. Ma il ministro dell'agricoltura Lollobrigida ha in animo di introdurre la "presunzione di contaminazione": i contadini bio dovrebbero dimostrare di non esser stati accidentalmente contaminati

di Barbara Marini

La Legge di Stabilità 2025, o le bozze che ne stanno circolando, non piace al Wwf Italia, in niente soddisfa i ripetuti appelli del fondo che ripropone l’adozione di misure fiscali in grado da agevolare il consumo di prodotti biologici, in particolare da parte di soggetti vulnerabili come le donne in gravidanza e i bambini fino a tre anni di vita.

Non era, quella del Wwf, una richiesta ideologica perché è infatti ancora fermo il Piano di Azione per l’uso sostenibile dei pesticidi, scaduto dal 2019. Sarebbe stato una sorta di risarcimento per questa prolunga inazione su un tema cruciale, per la salute e per l’ambiente.

Il punto è che non si percepisce ancora l’importanza dell’agricoltura biologica: è il modello più sostenibile di produzione del nostro cibo e di gestione degli agroecosistemi, più resiliente agli effetti estremi del cambiamento climatico, come la siccità, e più redditizio per le aziende agricole.

Dedicata al bio quasi il 20% della superficie agricola

Ma chi impedisce questo? L’analisi di Wwf è chiara; «Pur tra mille difficoltà, in Italia la superficie agricola utilizzata senza l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi, continua ad aumentare. Con il 19,8% di superficie agricola certificata in agricoltura biologica siamo ormai vicini all’obiettivo del 25% entro il 2030, fissato dalle Strategie europee Farm to Fork e Biodiversità. Nelle ultime settimane è diventato evidente come questa crescita dell’agricoltura senza pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi stia dando fastidio a molti. Quello che più sorprende è che i bastoni nelle ruote del biologico vengono messi dal ministero dell’Agricoltura, guidato da Francesco Lollobrigida, che avrebbe invece il compito di favorire la crescita del modello di agricoltura più sostenibile. Il ministero sta discutendo una proposta di Decreto sulla “non conformità” dei prodotti biologici che contiene una “presunzione di colpevolezza” per tutti gli agricoltori biologici».

Per il Wwf è necessario modificare il testo del Decreto. «I ministri competenti dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute devono adottare il nuovo Piano di Azione Pesticidi con norme chiare per la tutela dalla contaminazione accidentale delle coltivazioni biologiche e delle persone residenti nelle aree rurali».

Se il decreto fosse approvato nella versione che circola in bozza, gli agricoltori che non utilizzano sostanze chimiche di sintesi sarebbero, tra l’altro, costretti a dimostrare la non contaminazione accidentale da pesticidi dei propri prodotti. «Una richiesta quanto meno bizzarra», prosegue l’appello del Wwf, «la contaminazione accidentale, lo ricordiamo, è involontaria e causata da fattori esterni. Inoltre, è comunque al di sotto del livello consentito ed è ritenuta inevitabile».

Rischio agricoltori in fuga

Il grande rischio è l’allontanarsi di molti agricoltori alla pratica biologica e che infatti non si applica in nessuno dei 27 Stati membri della Unione Europea e non è prevista per chi non rinuncia all’uso delle sostanze chimiche di sintesi. Il rischio di contaminazione accidentale non è certo da imputare agli agricoltori biologi i cui terreni confinano con chi usa pesticidi chimici e di sintesi. Così invece di essere aiutati, vengono impauriti con pratiche impossibili alla faccia di chi non ha alcun problema riguardo alla contaminazione ambientale. Il Ministero dell’Agricoltura così non solo si fa beffa, ma “ignora” il fatto che l’articolo 13, comma 2, della Legge n. 23/2022 sull’agricoltura biologica, rimane ad oggi non attuato; questo articolo prevede espressamente che nei territori dei Distretti biologici devono essere gli agricoltori convenzionali ad adottare le pratiche necessarie per impedire l’inquinamento accidentale delle coltivazioni biologiche.

Stupisce il silenzio anche da parte di chi opera nell’agricoltura biologica. La proposta di Wwf, in vista della presentazione della Legge di Stabilità, è ancora quella di introdurre misure fiscali utili per incentivare il consumo di prodotti biologici certificati, in particolare per soggetti vulnerabili. La crescita della superficie agricola certificata in biologico deve infatti essere accompagnata da misure che incentivino i consumi interni di prodotti biologici, oggi destinati in prevalenza all’esportazione del tanto proclamato “Made in Italy”. 

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