Welfare

Il San Valentino di Giulia e Orazio, oltre la sindrome di Down

Mauro e Marta si sono sposati sei anni fa, ma sono diverse le coppie di giovani e adulti con questa sindrome. Le loro storie sono al centro dell’ultimo video di Aipd che presenta i loro pensieri romantici e il progetto “Amore, amicizia, sesso: parliamone adesso”. Una di queste coppie ci ha raccontato la loro storia e come trascorreranno la festa degli innamorati

di Antonietta Nembri

Non sono eterni bambini asessuati. Eppure, se le coppie tra persone con sindrome di Down sono tante, solo cinque sono quelle che risultano sposate e conviventi. Ad affermarlo è l’Aipd – l’associazione italiana persone Down – che sottolinea come sul tema: sindrome di Down e affettività ci sia ancora «tanto da lavorare per abbattere i pregiudizi e anche le paure». Anche per questo Aipd nazionale ha dato il via al progetto “Amore, amicizia, sesso: parliamone adesso”, che si pone l’obiettivo di dar vita a un intervento educativo per 180 adolescenti, giovani e adulti e le loro famiglie, coinvolgendo 36 operatori e 18 territori. Il progetto prevede incontri di formazione rivolti a operatori locali, percorsi di orientamento per persone con la sindrome di Down e familiari ed esperienze di convivenza breve denominate “Star bene insieme”. Chiuderà il progetto un incontro sul tema “Siamo uomini e donne” e un percorso formativo sull’uso consapevole dei sociale network

Giulia e Orazio (nella foto e nell'immagine in apertura), 28 e 26 anni di Potenza, stanno seguendo gli incontri insieme ad altre quattro coppie. Sono fidanzati da sei anni, entrambi lavorano e sono autonomi. «Ci siamo conosciuti in associazione», racconta Orazio mentre è Giulia a rivelare la nascita della loro storia: «Quando Orazio ha avuto la sua prima busta paga nel 2014, siamo usciti a festeggiare, abbiamo mangiato una pizza». «È stato un colpo di fulmine, alla prima uscita le ho chiesto di metterci insieme» aggiunge Orazio.

I due giovani non vivono insieme, ma per due anni hanno partecipato al progetto “Le chiavi di casa”, dove hanno sperimentato la vita a due «Si svolge in un appartamento nel centro storico di Potenza», spiega Roberta Maula dell’Aipd di Potenza. «Si tratta di un’esperienza che porta a sperimentare l’autonomia nella gestione di una casa».
«Andavamo a lavorare, pagavamo le bollette, cenavamo insieme ed eravamo senza genitori, ma ognuno aveva la sua stanza», sottolinea Orazio che ricorda che in casa c'erano anche altre persone per lo stesso progetto. Per entrambi il sogno è quello di andare a vivere insieme. Da parte di Giulia mancano però alcuni “particolari” «quando saremo pronti, ci sono delle cose che dobbiamo ancora imparare, come gestire bene tutte le faccende domestiche». Roberta Maula però rivela che Giulia è una perfezionista: «Quando lei dice che deve imparare a cucire e stirare, non intende solo attaccare dei bottoni, ma oggi qual è la ragazza che si sposa sapendo cucire un vestito?».

Le famiglie dei due giovani sono d’accordo con la loro storia, li sostengono nella loro esperienza. La sera di San Valentino la trascorreranno al cinema – di cui sono entrambi appassionati – e a cena. Orazio rivela che porterà la sua Giulia in «un locale fantastico del centro storico». Ascoltandoli non si può che riscoprire l’amore romantico, quello che fa dire a lui che «niente ci potrà separare, nonostante tutti gli ostacoli». Mentre Giulia al video dell’associazione ha affidato un pensiero profondo «L’amore è conoscersi meglio e apprezzarsi di più».


Il video realizzato per San Valentino dall'Aipd


«Crediamo che tutte le persone con sindrome di Down abbiamo bisogno e diritto di ricevere un’educazione sessuale uguale nei contenuti a quella di tutti ma adattata alle modalità per poter comprendere, esprimersi e vivere la propria sessualità in modo felice, proprio perché persone come le altre», dichiara Anna Contardi coordinatrice nazionale Aipd e responsabile del progetto.
L’associazione rivela che il 73,1% dei soci con sindrome di Down ha più di 15 anni, ma nonostante il gran numero di coppie, solo pochissime arrivano a sperimentarsi in una “relazione piena” fatta di intimità e condivisione dio un progetto di vita.
Le esperienze di convivenza sono ancora poche, così come i matrimoni (in Italia se ne conoscono 5, di cui 1 tra persone della rete Aipd). I familiari sono generalmente impauriti e impreparati ad accompagnare sul tema le persone con sD, spesso trattate come bambini. Anche tra gli operatori del settore sono ancora molti i pregiudizi e scarsa è la capacità di affrontare il tema in modo efficace.

Uno degli obiettivi e delle attività principali del progetto è la sensibilizzazione delle famiglie sul tema dell'affettività, sessualità e vita di coppia: in ogni sede, infatti, sarà organizzato un incontro iniziale, rivolto a tutti gli interessati.
Durante i percorsi di orientamento, gli operatori locali individueranno, tra le coppie esistenti, quelle interessate ad effettuare una vacanza estiva insieme, della durata di 7 giorni, in hotel o agriturismi al mare. Le coppie potranno dormire insieme in camere matrimoniali, per vivere a pieno la loro intimità e sperimentarsi in una settimana di “convivenza”. Gli operatori presenti supporteranno i gruppi nell'organizzazione generale della settimana e gestiranno attività strutturate intorno al tema della vita in coppia.

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