Il prossimo 24 marzo si celebreranno in El Salvador i 30 anni dall’assassinio di Monsignor Oscar Romero. Durante le celebrazioni sarà lo stesso presidente Mauricio Funes – appena rientrato da una visita negli Stati Uniti – “a chiedere perdono in nome dello Stato per il suo massacro e per le migliaia di vittime innocenti” della guerra civile in cui morirono circa 80mila persone.
Nell’El Salvador di oggi Romero è il leader “morale e spirituale più importante del mio governo” a detta di Funes, ex corrispondente della CNN oggi presidente del primo esecutivo di centro-sinistra da vent’anni a questa parte. Resta purtroppo la violenza degli squadroni della morte che ha ripreso ad uccidere e fa del paese centroamericano quello con il maggior tasso di omicidi, un centinaio ogni 100mila abitanti.
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