Cultura

Il salvadanaio del sociale

Ventitré miliardi di raccolta, già finanziati progetti per 9 miliardi. Una ricerca svela che il 28% degli italiani è disponibile a investire i propri risparmi in fondi etici.

di Francesco Maggio

Conto salvadanaio. Si chiama così l?ultima novità in fatto di conti correnti lanciata dalla Banca Popolare Etica. Si tratta di un conto corrente di risparmio (che non prevede, cioè, il rilascio del libretto di assegni e carta bancomat) rivolto a quella particolare fascia di correntisti che durante l?anno effettuano più depositi che prelievi. Il conto, gratuito fino a 50 movimentazioni annue (38 depositi e 12 prelievi), garantisce infatti un tasso di interesse più elevato a chi intende depositare entrate continuative (per esempio stipendi, pensioni, piccole rendite), prevedendo pochi ritiri. Inoltre, chi mantiene nell?arco dell?anno un saldo superiore a 2 milioni di lire, può contare su tassi d?interesse dell?1,5% lordo (1,09% netto). Per saldi invece uguali o inferiori a tale importo, è prevista comunque una remunerazione dell?1% lordo (0,73% netto). Naturalmente, qualunque sia l?entità del saldo, i correntisti hanno la possibilità di indicare in quale settore preferiscono indirizzare i propri risparmi. E così, a soli due mesi di distanza dall?apertura del suo primo sportello, a Padova l?otto marzo scorso, la Banca Etica ha già cominciato ad ampliare la propria gamma di servizi finanziari (circoscritta per ora a certificati di deposito, prestiti obbligazionari e ad alcune tipologie di conti correnti). Lusinghieri i riscontri finora ottenuti: 23 miliardi di lire raccolti e 9 già erogati a favore di 15 progetti di associazioni e cooperative in tutta Italia. A prefigurare poi scenari ulteriormente favorevoli alla sua crescita, giungono i risultati di una recentissima ricerca Iref-Eurisko, presentata a Padova in occasione del Salone dell?economia sociale Civitas. Tre le principali indicazioni che sono emerse dalla ricerca. 1) Il 28% degli italiani maggiorenni (equivalente a 12.654.000 cittadini) è interessato all?iniziativa e si dichiara disponibile a investire parte dei propri risparmi in prodotti etici. 2) La Banca etica risulta l?istituzione preferita per acquistare prodotti finanziari etici (46,5% dei potenziali investitori sono interessati a questa opzione). Seguono nel gradimento degli investitori, ma a distanze significative, tutti gli altri enti ed istituti non espressamente dedicati alla finanza etica: 28,6% banche a carattere nazionale, 15% banche a carattere locale, 5% Poste e istituti assicurativi. 3) Il conto corrente risulta lo strumento bancario operativo più gradito dal potenziale pubblico di risparmiatori etici (81%). Insomma, la finanza solidale fa sempre più proseliti e si candida ad entrare stabilmente nel ?portafoglio? dei risparmiatori di casa nostra, soprattutto grazie alla Banca Etica. Parallelamente, cresce anche la consapevolezza delle organizzazioni non profit di poter contare su uno strumento ?amico? per finanziare le proprie attività. «Le richieste di finanziamento che riceviamo», sottolinea Matteo Passini, direttore generale di Banca Etica, «sono decisamente superiori a quelle cui possiamo realmente dar seguito, visto che siamo obbligati a rispettare i rigorosi vincoli di bilancio che ci impone Bankitalia. Da un lato tanta fiducia ci lusinga» continua Passini, «e ci spinge a migliorarci. Ad esempio, abbiamo anticipato l?apertura dei nuovi uffici di rappresentanza a Brescia e Milano. Inutile negare, però, l?imbarazzo nella scelta dei progetti da finanziare. Perciò, abbiamo deciso di sostenere innanzitutto le iniziative con ricadute sociali particolarmente significative. È il caso della cooperativa sociale ?Darcasa? di Milano che, con un nostro contributo di 550 milioni, ristrutturerà alloggi per extracomunitari; oppure l?interessante progetto dell?Associazione ?Comunità di liberazione? di Reggio Calabria che, impiegando i ?nostri? 200 milioni, promuoverà nella Locride la costituzione di cooperative sociali per l?inserimento in campo lavorativo di soggetti svantaggiati». Una gamma di prodotti che già si amplia, una raccolta fondi che procede a gonfie vele, un largo consenso da parte di cittadini e organizzazioni non profit. E pensare che soltanto l?8 marzo scorso, sarebbe stato davvero difficile pronosticare una partenza migliore e traguardi così lusinghieri. In collaborazione con: INDICO 3 Informazione, Diffusione Comunicazione Terzo settore La Banca in cifre Capitale sociale Banca Etica:16 miliardi Soci Banca Etica:13.000 Raccolta nei primi due mesi:23 miliardi Finanziamenti erogati:9 miliardi Progetti finanziati:15 Italiani potenziali investitori etici:12.654.000 Scelgono la Banca Etica:46,5% Preferiscono il conto corrente:81% Preferiscono il fondo comune:35% Preferiscono le obbligazioni:13%


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