Welfare

Il saluto del terzo settore a Franco Bomprezzi

In redazione stanno arrivando pensieri e riflessioni che ricordano Franco. Ne pubblichiamo qualcuna. Un modo per far conoscere l'uomo, il giornalista, il pensatore, attraverso le parole di chi ha lavorato con lui. Poche righe, lontano dalle celebrazioni.

di Carmen Morrone

«Franco è stato un esempio, un modello, un punto di riferimento per moltissimi. Odierebbe sentirselo dire, ma è stato il testimonial di un modo pulito, ottimista, coinvolgente di intendere i diritti umani. Ha dato moltissimo a FISH», Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.

Uildm ricorda Franco Bomprezzi – che ne è stato presidente e di cui era ancora direttore del periodico dell'associazione – pubblicando l'introduzione che Bomprezzi stesso fece al libro fotografico per i 50 anni dell'associazione, nato da una sua idea.

«Vogliamo raccogliere e proseguire l'impegno che Franco ha lasciato in eredità a tutti noi», commenta Giovanni Merlo, direttore di Ledha, di cui Bomprezzi era attualmente presidente.  Ledha ha deciso di dedicare alla sua memoria il convegno e il concerto in programma per la giornata di venerdì 19 dicembre.

«l movimento dei diritti sociali e civili perde uno dei suoi migliori rappresentanti che ricorderemo sempre per la fermezza, la sobrietà e l'onestà intellettuale. Il giornalismo perde uno dei suoi interpreti migliori: lontano dai facili sensazionalismi, sempre votato alla ricerca delle verità da spiegare. Se ne va un frammento del mondo buono», Mario Barbuto, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti.

«Questa nostra Italia perde un uomo straordinario, filosofo e pensatore, ma anche tremendamente concreto. Franco ha sempre rappresentato, per il sottoscritto, un vero e proprio punto di riferimento nelle battaglie condotte, spesso insieme, per l’integrazione e l’inclusione della persona disabile nella società, ognuno per le tematiche a noi più vicine, ma incredibilmente convergenti per i loro scopi finali», Luca Pancalli, presidente Comitato italiano paralimpico.

«Il suo essere in prima linea in molte battaglie, unita alla sua forza di non arrendersi mai e alla voglia di vivere, facevano di lui un grande uomo, esempio per tutti noi. Le parole non bastano per ricordare quanto ha insegnato, a tutti. Sentiamo immensamente la sua mancanza», Edoardo Patriarca, Presidente dell'Istituto Italiano della Donazione (IID).

«Franco ha collaborato con noi su moltissime iniziative sul fronte dell’informazione sociale e della disabilità, partendo dalla sua esperienza personale e riuscendo sempre ad inquadrare il problema in un'ottica più ampia e più generale, di sistema, anche quando la malattia non smetteva di rendergli la vita impossibile. Franco e il suo impegno umano e professionale sono un ricordo che tutti noi di Sodalitas conserveremo gelosamente», è il pensiero espresso da Fondazione Sodalitas.

«Ha combattuto in anni che non erano questi in cui tante barriere sono state abbattute, lo ha fatto quando era difficile trattare i temi della disabilità», Andrea Stella, presidente de Lo Spirito di Stella.

«Una grave perdita nell’ambito dell’associazionismo, una persona che ha saputo fare una mediazione intelligente con le istituzioni. Perdiamo un alfiere di tantissime battaglie per l’affermazione dei diritti delle persone disabili», Rodolfo Masto, commissario dell’Istituto dei Ciechi di Milano.

«Franco era un visionario. Aveva capito molti anni prima dell’importanza del turismo accessibile e mi aveva coinvolto a scriverne per la rivista Mobilità. Da questa esperienza mi sono appassionato al tema ed è nato Village4all, il marchio internazionale di accessibilità per le strutture turistiche», Roberto Vitali, presidente di V4A.

«A nome di Anpas esprimo il dolore per la morte di Franco Bomprezzi, "un giornalista a rotelle" come amava definirsi. Esempio di coraggio e libertà per tutto il mondo del volontariato e del terzo settore. Un uomo che del racconto della dignità delle persone con disabilità ha fatto la sua ragione di vita e che, sempre con estremo garbo e gentilezza, ha saputo condurre battaglie, anche aspre, a partire dal linguaggio che riguardava la disabilità e il welfare. Una voce inconfondibile e importantissima che mancherà a tutti noi e al giornalismo italiano». Scrive Fabrizio Pregliasco presidente di Anpas.

E Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo settore dice: «Ci mancherà uno straordinario compagno di strada, un esempio unico di vita e soprattutto un amico vero. Sono convinto che non gli dispiacerà essere ricordato assieme ad Andrea Pedrana, lui scomparso ieri, parte di quel gruppo di persone con disabilità che voleva sfidare il paternalismo e il pregiudizio ancora oggi dominante. Ciao Franco, ciao amico di decenni di battaglie, ci manchi già».


«Un grande uomo, di buon animo e con un’intelligenza fuori dal comune, sempre in prima linea per i diritti delle persone con disabilità», Daniele Bonacini, ceo di Roodrunnerfoot.

Per tutti noi giornalisti del sociale è stato una fonte preziosa. A lui chiedevamo informazioni e consigli che ci sono sempre stati dati con generosità. Il giornalismo da oggi è diventato decisamente più povero.

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