Cultura

Il ricordo di don Oreste Benzi. Nel nome di due papi

Il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII parla degli incontri con Giovanni Paolo II. "Ha segnato la nostra missione e la mia vita".

di Benedetta Verrini

Don Oreste Benzi ha trascorso il sabato dell?agonia del Santo Padre in piazza San Pietro, a pregare. «A un certo punto», racconta, «ho desiderato che potesse riaffacciarsi ancora una volta a quella sua finestra, da cui davvero sosteneva il mondo intero».
Vita: Che ricordo ha di Giovanni Paolo II?
Don Oreste Benzi: Nel gennaio del 2002 ho avuto un dolorosissimo lutto. Ho perso due sorelle a due giorni di distanza l?una dall?altra. Il Santo Padre, che era stato informato della mia sofferenza, mi chiamò a concelebrare la messa con lui nella sua cappella privata. In quell?occasione, riflettendo sulla delicatezza che aveva avuto nei miei riguardi, ho anche capito la sua grandezza: proprio lui, con tanti problemi sulle spalle, aveva la sensibilità di toccare i singoli e di prenderli per mano, uno per uno. è anche per questo che ha esercitato tanto fascino sui giovani.
Vita: In che modo?
Don Benzi: Chiedendo loro di donarsi, senza compromessi. Al Giubileo del 2000, ad esempio, alla folla di ragazzi che era accorsa a Roma per incontrarlo non ha chiesto semplicemente ?qualche cosa?, ha chiesto tutto. E con quello spirito libero e profetico che sapeva leggere nei cuori, ha detto: «Siate fuoco e incendiate il mondo».
Vita: Lei l?ha incontrato spesso?
Don Benzi: Almeno in una decina di occasioni ufficiali durante il suo pontificato. L?ultima volta è stata il 29 novembre scorso, durante un?udienza speciale per la nostra Comunità Papa Giovanni XXIII. Eravamo in 5mila: ci ha fatto un discorso che resta una pietra miliare per la nostra missione, dicendoci di essere testimoni della tenerezza di Dio verso i piccoli, i deboli, gli ultimi.
Vita: Durante il Giubileo, il Santo Padre l?ha ricevuta con una ragazza strappata alla strada. Come andò?
Don Benzi: è sempre stato attento al problema della prostituzione, un fenomeno che mortifica così duramente la dignità umana e rende tante donne schiave. Nel 1998 mi ha richiesto una relazione sulla situazione e so che l?ha letta, e in seguito mi ha sempre detto di avere il coraggio di andare avanti. Quando nel 2000 gli ho presentato Anna, una ragazza uscita dal giro della prostituzione e affidata alla nostra comunità, si commosse profondamente.
Vita: La vostra Comunità, che è dedicata a un altro amatissimo Papa, Giovanni XXIII, è fatta di tante madri. Che messaggio ha affidato loro Giovanni Paolo II?
Don Benzi: Il nostro primo incontro con lui, nel 1979, è stato proprio all?insegna della comune devozione per la Madonna: infatti ci ha ricevuto nei Giardini vaticani presso la riproduzione della grotta di Lourdes, e si è intrattenuto a parlare con ogni mamma, ricordando l?indirizzo mariano della nostra comunità. Ventisei anni dopo, nel congedarci dall?udienza, ci ha detto: «Fate dell?eucarestia il cuore delle case famiglia». Ha così segnato per sempre la nostra missione.

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