Politica
Il reintegro dei fondi sociali? Scomparso di nuovo
Dopo le promesse del Governo sul reintegro dei Fondi Sociali, ci si aspettava di trovare le risorse nel primo decreto utile: invece nel maxi-decreto pubblicato in Gazzetta il 24 aprile non c'è traccia dei 211 milioni per il ripristino del Fondo Sociale né dei 38 promessi per i servizi collegati al diritto allo studio degli alunni con disabilità.
Non ha fine la vicenda dei Fondi Sociali. Aumentati, tagliati, reintegrati nel giro di poche settimane. Il 29 marzo Governo e Regioni avevano trovato un’intesa e nella riunione del Tavolo sulla non autosufficienza avevano garantito alle associazioni la ricostituzione della dotazione del Fondo Non Autosufficienza a 500 milioni. «Saranno le Regioni stesse a prevedere, nell'ambito dei propri bilanci, risparmi che consentano di recuperare le risorse necessarie al fine di evitare qualunque riduzione rispetto a quanto previsto per il 2017. La distribuzione regionale delle quote aggiuntive rispetto alla dotazione del Fondo nazionale – per un ammontare complessivo di 50 milioni – sarà definita nelle prossime settimane in sede di decreto di riparto del Fondo», avevano assicurato il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, e il Vice Presidente della Regione Molise, Vittorino Facciolla, coordinatore della Commissione politiche sociali delle Regioni.
Altro capitolo riguardava invece il taglio di oltre 200 milioni al Fondo Politiche Sociali: a seguito dell'intesa tra il Governo e le Regioni non vi sarà alcun taglio sui Fondi sociali. Oltre all'impegno delle Regioni a ripristinare la dotazione del Fondo non autosufficienza a 500 milioni, recuperando da risorse interne i 50 milioni necessari si ribadisce l'impegno del Governo a reperire gli oltre 200 milioni per i servizi sociali territoriali per non far mancare le risorse originariamente previste nel Fondo politiche sociali», aveva scritto Poletti. «L’impegno del Ministero c’è e le risorse pure, 212 milioni per l’esattezza», aveva chiarito nei giorni successivi in un’intervista a Vita.it Raffaele Tangorra, direttore generale al Ministero delle Politiche Sociali, «però si sta ancora cercando il veicolo: qui ci vuole una norma di legge».
Ci si aspettava che questa norma potesse essere il decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”. Invece nel decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 aprile, non c’è traccia dei 200 e più milioni di euro per integrare i tagli al Fondo nazionale per le politiche sociali né dei 38 milioni di euro promessi direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per garantire l’assistenza e il trasporto degli alunni con disabilità nel prossimo anno scolastico.
«La sorpresa e la stizza sono motivate dai numeri e dal loro significato politico. Queste erano le promesse che il Governo e in particolare il MEF avevano assunto con le Regioni affinché queste da parte loro integrassero il Fondo per la Non Autosufficienza per 50 milioni di euro riportandolo a 500. Ma niente di tutto ciò», denuncia ora la Fish. Il decreto legge è ora all’esame della Camera e Vincenzo Falabella, presidente Fish, si augura che «il Parlamento ripari a questa bizzarra dimenticanza, restituendo un senso alla lealtà dei confronti istituzionali». Oltre a ciò, continua Falabella, «confidiamo che le Regioni, forti della lacuna del Governo, non ritirino la loro disponibilità, frutto di una specifica e documentata intesa». La preoccupazione riguarda in particolare «l’inaccettabile ipotesi che manchino le risorse per garantire il diritto allo studio delle persone con disabilità e già i 38 milioni con cui iniziare il prossimo anno scolastico sono assolutamente insufficienti: su questo, con forza, la Fish darà battaglia, se necessario anche nelle aule dei tribunali». La spesa storica per i servizi agli alunni con disabilità documentata dalle Province è infatti di 112 milioni di euro e già lo stanziamento di 75 milioni per l’anno scolastico in corso era insufficiente: «anche i 38 milioni però erano stati tolti nell’Intesa con le Regioni, questa per noi è solo il punto minimo da cui ripartire», spiega Falabella. Che tuttavia è dubbioso anche sul metodo del reinserimento dei 50 milioni da parte delle Regioni: «ci saranno inevitabilmente attenzioni diverse da parte delle Regioni e nuove disparità territoriali. Poche settimane fa il Presidente Sergio Mattarella ha fatto un appello esplicito a superare le disparità territoriali, non capisco perché il Governo resti sordo a tale forte richiesta».
Il Comitato 16 Novembre in una nota precisa che «al Tavolo per la Non Autosufficienza mai è stao citato lo strumento legislativo col quale procedere per il reintegro delle risorse. Non si è mai parlato di inserimento nella "manovrina" e pertanto attendiamo che il Governo comunichi con quale altra azione recupererà quanto stabilito al Tavolo per la Non Autosufficienza».
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