Solidarietà

Il regalo di compleanno? Donare una casa per mamme e bimbi in Kenya

Ad annunciare l’iniziativa nel giorno in cui compie 80 anni, Santo Versace che ha così dato il via al primo progetto internazionale della sua fondazione in collaborazione con le associazioni Amani e Koinonia Community. Alla periferia della baraccopoli di Kibera, nel rifugio “Il Miracolo della Vita - Tabasamu la mama” accolte cinque donne e i loro figli

di Antonietta Nembri

Si chiama “Il Miracolo della Vita – Tabasamu la mama” ed è una casa speciale, situata al confine della baraccopoli di Kibera, a Nairobi, che accoglie giovani madri senza dimora, fragili e vulnerabili, offrendo loro e ai loro bambini una nuova speranza.

Il progetto

Questo progetto, il primo a livello internazionale della Fondazione Santo Versace, è realizzato in collaborazione con le associazioni Amani e Koinonia Community, che da anni operano sul territorio della baraccopoli di Kibera, uno dei dieci slum più grandi del mondo. 
L’annuncio di questa iniziativa, si legge in una nota, è stato fatto in occasione di una data speciale: Santo Versace (nella foto) ha infatti scelto il giorno del suo ottantesimo compleanno, il 16 dicembre, per presentare ufficialmente il progetto.

“Il Miracolo della Vita – Tabasamu la mama” è una risposta a una condizione di emergenza sempre più grave a Nairobi. Qui, infatti, molte giovani madri si trovano a vivere in condizioni di estrema vulnerabilità. Abbandonate, spesso vittime di violenze e costrette a sopravvivere di espedienti, queste donne affrontano sfide insormontabili, aggravate dall’aumento del costo della vita derivante anche dalla crisi globale.

Il sorriso delle mamma

“Tabasamu la mama” in swahili significa “il sorriso della mamma” e richiama il legame profondo e tenero tra madre e figlio. A questo nome evocativo, la Fondazione Santo Versace ha voluto affiancare “Il Miracolo della Vita” per celebrare la scelta coraggiosa di queste donne di abbracciare la vita, nonostante le difficoltà che le hanno costrette a vivere in strada.

«Con questo progetto la nostra Fondazione rinnova il proprio impegno verso le persone più svantaggiate, fragili e bisognose, offrendo loro opportunità concrete per costruire un futuro di indipendenza. “Tabasamu la Mama – Il Miracolo della Vita” segna un passo importante nella nostra missione: garantiamo l’accoglienza delle giovani madri, in un luogo sicuro e protetto, assicurando al contempo il sostegno economico di cui la casa ha bisogno», affermano Santo Versace e Francesca De Stefano Versace. «Desideriamo mettere al centro il valore della vita, che per noi è inestimabile e da proteggere con ogni sforzo. La nostra casa è un simbolo di speranza e rinascita, un luogo dove le mamme con i loro bambini trovano oggi e troveranno in futuro non solo protezione, ma anche la forza e gli strumenti per riappropriarsi di autonomia e dignità, per guardare alla vita con fiducia».

Un rifugio per cinque mamme e i loro figli

L’abitazione rappresenta oggi un rifugio sicuro per cinque giovani madri e i loro bambini, che fino a poco tempo fa erano costretti ad affrontare i pericoli e le privazioni della strada. Qui vengono soddisfatti i loro bisogni essenziali: cibo, igiene, cure mediche e accesso ai servizi sociali. Non ricevono però solo assistenza materiale – precisa una nota.
La struttura è infatti concepita come uno spazio di rinascita, in cui ogni madre può partecipare a percorsi di educazione e formazione, pensati per rafforzare anche le sue competenze personali e professionali.  

Fondamentale la presenza di un team di operatori qualificati, che offre supporto quotidiano alle ospiti. Al loro fianco c’è anche Debra, una donna che in passato ha vissuto in strada e che oggi, grazie al suo esempio di riscatto, rappresenta un punto di riferimento per le giovani madri accolte. È questo un approccio umano e personalizzato che mira a restituire loro fiducia e stabilità.

Il percorso guidato all’autonomia

Il progetto prevede un percorso strutturato: le madri rimangono nella casa per circa sei mesi, un periodo durante il quale lavorano per stabilizzare la propria condizione.
In seguito possono accedere a un programma di semiautonomia di ulteriori sei mesi, che le accompagna verso un reinserimento graduale nella comunità, con l’obiettivo di raggiungere l’indipendenza economica e costruire un futuro sereno per sé e per i propri figli.

In apertura gruppo Tabasamu la mama – foto Elisabetta Andreis – tutte le immagini da Ufficio stampa

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