Non profit

Il punto di vista delle altre grandi associazioni. Che sia indipendente. E anche non profit

Per Misericordie, Anpas e Associazione delle ong, la Croce Rossa italiana deve essere cambiata. Ma non snaturata.

di Francesco Agresti

Che cosa dicono della grande partita aperta attorno alla Croce Rossa italiana gli ?indiretti? interessati? Vita ha raccolto i pareri delle due maggiori organizzazioni di soccorso e di emergenza, Misericordie e Anpas. E quella del più rappresentativo esponente del mondo delle ong italiane. L?ipotesi di una trasformazione, per ora bloccata, in spa non trova ovviamente nessun consenso. Per tutti è l?idea stessa di volontariato che ne uscirebbe mortificata. Gianfranco Gambelli presidente nazionale delle Misericordie L?idea di trasformare la Cri in una spa ci ha spiazzato e non capiamo quale possa essere la definitiva portata di questo progetto, in quale settore e a quali condizioni la nuova struttura abbia intenzione di operare. Se questa ipotesi, come pare, dovesse concretizzarsi, avrebbe ripercussioni pesanti, influendo in particolare sugli appalti e sulle gare e mettendo in difficoltà le associazioni che possono invece avere rapporti con gli enti locali solo tramite convenzioni. Non ci sarebbe alcuna possibilità di competere, per continuare a sopravvivere saremo costretti a trasformare parte delle nostre associazioni in spa e in srl, perdendo così la nostra identità. Sarebbe il fallimento delle nostre istituzioni. Sergio Marelli presidente dell?Associazione delle Ong italiane Con l?eventuale trasformazione della Cri in spa si correrebbe il grave rischio di scatenare una concorrenza se non proprio sleale quanto meno ingiusta con le altre organizzazioni che sul territorio svolgeranno gli stessi servizi che la Cri potrebbe esercitare. Chiediamo al Comitato internazionale della Cri di prendere posizione, richiamando l?organizzazione italiana al rispetto dei principi che governano tutti gli altri enti internazionali. La Cri italiana resta un?anomalia nell?ambito della Croce Rossa internazionale, quello dell?efficienza non può essere l?unico criterio utilizzato per gestire un?organizzazione che opera nel sociale. La Croce Rossa italiana, al pari delle altre, deve tornare a essere assolutamente indipendente dalle politiche governative, al servizio della popolazione e gestita con i criteri tipici di una non profit e non di una spa. Luigi Bulleri presidente dell?Anpas La trasformazione della Cri in una spa sarebbe un fatto grave, un ulteriore colpo al ruolo del volontariato e andrebbe a premiare un?impostazione manageriale confusa e fondata sull?immagine. Se il governo dovesse dar seguito alle sue intenzioni siamo pronti a ricorrere alla magistratura. Una spa non è una associazione di volontariato e non può agire nell?ambito riservato alle associazioni di volontariato. La nostra non è la difesa di un interesse particolare, intendiamo continuare a garantire ai cittadini il diritto di avere servizi che siano allo stesso tempo qualificati e a costi bassi. Proveremo a dialogare con il governo e dal parlamento, se il confronto non dovesse dare i risultati sperati siamo pronti a ricorrere alla magistratura amministrativa.

Info:

La Cri dal 19 novembre inizia i festeggiamenti per i suoi 140 anni. L’evento clou sarà la seconda edizione del convegno nazionale, in programma a Roma dal 26 al 29 novembre.

CROCE ROSSA ITALIANA


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