Una figura alta e slanciata con in capelli lievemente lunghi, che, con passo incerto e zoppicante andava avanti e indietro senza sosta nel corridoio del reparto. Io, costretta in semiisolamento in camera, a causa di uno stupido batterio , incuriosita da questo andirivieni frenetico gridai “come ti chiami?” senza sperare troppo in una risposta. “Sono Ivano” mi rispose invece un ragazzo dal viso dolce ed antico, che immediatamente sparì dal mio campo visivo. Nella mia esistenza ospedaliera era arrivato “il principe Ivan”, nei miei sogni ad occhi aperti, era un nobile ferito in duello per una misteriosa dama, che ora scontava in ospedale le sue pene d’amore, con un continuo peregrinare. “Non sono stato colpito in duello – mi ricordò sarcastico giorni dopo – ma ferito nel corpo dalla sclerosi multipla” Il suo continuo movimento esprimeva l’ansia, la rabbia, verso una malattia che non accettava. Il mio principe poi “odiava” le donne, colpevoli, a suo dire di averlo sempre snobbato per colpa del suo stato di leggera infermità. Dopo un bel bombardamento di cortisone, abbiamo lasciato neurologia lo stesso giorno, diretti alla riabilitazione, in due luoghi diversi. Quel suo suardo mi è rimasto però nel cuore…e io ,forse, ho scalfito la sua avversione verso le donne. Una notte ci siamo scambati mail piene di sofferenze e sincerità….magicamente sono diventata la sua Yuza delle nuvole.
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