Economia

Il presidente di Alleanza delle Cooperative fa il punto sullo studio

Luigi Marino mette sotto la lente d'ingrandimento il “Primo Rapporto sulla cooperazione in Italia”

di Redazione

Luigi Marino, presidente di Alleanza delle Cooperative, ha fatto il punto sullo studio del Censis, uscito oggi “Primo  Rapporto sulla cooperazione in Italia”.

Ecco il suo intervento voce per voce:

Dati economici e ruolo cooperative: Solo 40 anni fa le cooperative italiane erano 10.000 e occupavano 200.000 persone, oggi le cooperative sono 80mila e occupano 1.350.000 di persone. C'è stata una progressione costante. Le cooperative tengono bene rispetto ai guai di questa crisi. Un dato occupazionale straordinario che sorprende. L'occupazione in testa alle performance delle cooperative e' la migliore attestazione della coerenza delle cooperative italiane rispetto all'art 45 delle cooperative italiane. Attraverso le cooperative si esprime oggi una parte rilevante del popolo italiano con oltre 12 milioni di soci. Gli italiani delle cooperative portano le promesse di un'Italia migliore. Il talento degl italiani può essere tradotto attraverso le cooperative. Dobbiamo essere italiani più moderni, più competitivi. I cooperatori italiani vogliono lavorare per un'Italia migliore. In molti settori, consumo, agricoltura, credito il Paese sarebbe preda di conquista dei grandi investitori stranieri, così il welfare sarebbe poca cosa senza la cooperazione sociale.
 
Crescita nonostante gli attacchi politici: Le cooperative italiane hanno continuato a crescere sia negli anni di crisi strutturale sia negli anni di attacco politico all'ordinamento civilistico e fiscale. Se uno stato non riconosce l'art. 45 della Costituzione non si consente alle cooperative di poter crescere. Le cooperative hanno temuto più la politica che il mercato subendo dalla fine degli anni '80 a oggi un tentativo di omologazione alle società capitalistiche, anziché esaltare art 45 dal diritto societario al fisco in direzione opposta. Abbiamo bisogno di un mercato plurale. Abbiamo bisogno di un mercato forte in cui un numero molto alto di imprese possono confrontarsi, competere e migliorare.
 
Estensione fiscalità cooperativa: Abbiamo sempre richiesto l'estensione della fiscalità cooperativa per le altre imprese per favorire capitalizzazione e patrimonializzazione delle imprese piuttosto che la finanziarizzazione di pochi.
 
Cooperative e servizi pubblici: La cooperazione è uno strumento formidabile. Nei servizi pubblici occorre aprire sempre di più alla cooperazione. Queste cose la cooperazione nel mondo gia' le fa, negli Stati Uniti producono energia elettrica per oltre 45 milioni di persone, in Italia abbiamo 70 cooperative elettriche lungo tuto l'arco alpino. Nei servizi pubblici dobbiamo rispondere alle esigenze dei cittadini non a operazioni finanziarie.
 
Modernizzare la rappresentanza: Questo paese ha bisogno di mettersi alle spalle sedimentazione, liturgie, delle idee passatiste. Da due anni è stata avviata l'Alleanza delle Coperative. Vale la pena di metterci la passione. È l'unica grande cosa che la cooperazione italiana doveva fare e la sta facendo. Alleanza delle Coopeative e Rete Imprese Italia sono due buone notizie per la semplificazione e la modernizzazione della rappresentanza.
 
Numeri cooperative nel mondo: Tra le 300 cooperative più grandi del mondo solo 18 sono italiane e la prima è al 112 posto. Nonostante l'Italia sia una potenza cooperativa dobbiamo crescere in dimensioni e questo sfata i pregiudizi che vorrebbero relegare la cooperazione a imprese di piccole dimensioni. Nelle cooperative più grandi cresce la produttività, la capacita' di ressistere sul mercato. Nel mondo 750.000 cooperative risolvono i problemi di 1 miliardo di soci e danno lavoro a 100 milioni di persone, non e' un caso se per il diverso di affrontare la crisi l'Onu abbia proclamato il 2012 Ano Internazionale delle Cooperative.
 
 

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