Politica
Il premier Conte al congresso Mcl: «Dialogo aperto coi cattolici impegnati in politica»
Oltre al premier prima della relazione del presidente Carlo Costalli è intervento anche monsignor Filippo Santoro, presidente della Commissione per i Problemi Sociali e il Lavoro della Cei, nonché Arcivescovo di Taranto
di Redazione
Al XIII Congresso del Movimento Cristiano Lavoratori – apertosi oggi alle 15.00 all’Ergife Palace Hotel di Roma e i cui lavori continueranno fino a domenica – gli oltre 700 delegati giunti a Roma per confrontarsi sul tema “Forti della nostra identità, attraverso il lavoro, costruttori di speranza in Italia e in Europa”, hanno potuto ascoltare, prima della relazione del presidente Carlo Costalli, la prolusione di Mons. Filippo Santoro (Presidente della Commissione per i Problemi Sociali e il Lavoro della Cei nonché Arcivescovo di Taranto) e l’intervento di saluto del premier Giuseppe Conte: tre interventi che, uno di seguito all’altro, hanno chiaramente rappresentato lo stato complesso del confronto tra la Chiesa cattolica (ma più in generale le realtà radicate nella società) e il governo che rivendica per sé l’appellativo “del cambiamento”.
Chiaramente tesa a sconfessare il mito della disintermediazione, l’articolata riflessione del presule. Animate dalla volontà di consolidare un’interlocuzione non occasionale con il mondo cattolico e l’ampio novero dei corpi intermedi, le parole del Presidente del Consiglio.
L’arcivescovo affida a un aneddoto l’affondo sulla necessità di riconoscere – e sostenere – il dinamismo delle forze operanti nella società. “A Taranto – racconta – abbiamo recuperato uno storico palazzo della curia per farne un centro d’accoglienza per i senza dimora. L’idea mi è venuta quando ho incontrato una famiglia che viveva in un’auto: abbiamo coinvolto gruppi e associazioni in questa sfida e il primo sostegno (sottolineatura non casuale, ndr) è arrivato dai fondi dell’8 per mille, che proprio iniziative come queste rendono possibile. Abbiamo voluto un luogo bello, anche se non è mancato chi ci diceva che potesse bastare un capannone, perché la bellezza educa e sottolinea la dignità”. La riaffermazione della dignità ritorna quando Mons. Santoro evidenzia come “abbiamo seguito non senza preoccupazione la ricerca di una risposta alla povertà attraverso il reddito di cittadinanza, invece è il lavoro a realizzare le persone. Dobbiamo ammettere che sono stati fatti passi avanti nel percorso di realizzazione. Bisogna, soprattutto nel Mezzogiorno, investire sul lavoro: aiutateci a dare risposte concrete alle tante richieste che le nostre parrocchie e io stesso, come vescovo, ricevo”.
Non è mancato, poi, dall’arcivescovo di Taranto, l’appello a un rinnovato protagonismo politico dei cattolici, non “tanto un partito, quanto un’area caratterizzata da una chiarezza di criteri e di valori”. Valori che non possono “farci accettare che si sgombrino i centri dove si sta facendo integrazione, in un’ottica di chiusura”.
Giuseppe Conte, dal canto suo, rivendica “l’azione profondamente riformatrice di questo governo che, come ho detto a Davos, ha dato democratica rappresentanza alle istanze di chi è rimasto ai margini, a chi chiede cambiamenti profondi”, riferendosi alle due misure-simbolo del Reddito di Cittadinanza e “quota cento”, che vanno “in direzione opposta alle politiche di rigore e di contrazione dei diritti”.
Provando a rispondere alle rivendicazioni dell’Arcivescovo, il Presidente del Consiglio coglie l’opportunità per sottolineare “l’attenzione al valore costituzionale del lavoro che ci porta a combatterne la sua assoluta precarizzazione. Le riflessioni attualissime dei costituenti, anche cattolici, su questa tematica le abbiamo ben presenti”. E all’impegno politico dei cattolici il Premier dedica più di un passaggio ricordando Papa Leone XIII e il centenario dell’Appello sturziano, nella certezza che “i credenti e le loro aggregazioni, come il Mcl, con cui vogliamo continuare il dialogo che abbiamo avviato oggi, forse anche stupendo il presidente Costalli con la mia presenza tra voi, sono sicuro sapranno dare un nuovo e rinnovato contributo al Paese”.
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