Politica

Il precario solo contro la casta

Un ex dipendente di Palazzo Chigi pubblica online tutti i privilegi dei politici

di Lorenzo Alvaro

Si fa chiamare Spider Truman, la sua immagine è quella di Vi, del celebre fumetto e poi film “V for Vendetta” di Alan Moore, e il suo lavoro è svelare i segreti dei privilegiati. Sul suo profilo di Facebook, che si chiama I segreti della casta di Montecitorio, dove ha cominciato la sua battaglia, si legge «licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo, ho deciso di svelare pian piano tutti i segreti della casta». A suo dire il social network vuole chiudergli la pagina così ha anche attivato un blog omonimo.

Quale il contenuto? Un elenco dettagliato di ogni benefit e facilitazione di cui dispongono i parlamentari italiani. Si va dalle tariffe telefoniche della Tim ai prezzi concorrenziali sull’acquisto delle auto, passando per l’utilizzo di auto e blu e scorte per faccende domestiche fino alle raccomandazioni per i barbieri della bouvette.  

Nonostante le informazioni non siano proprio degli scoop il gruppo ha riscosso un enorme successo. In tutto si contano infatti oltre 250 mila fans dopo soli due giorni e in continua crescita. Un boom che ha già cominciato a far parlare di sé. Il primo a commentare l’operato e il successo di Spider Truman è stato Primo Mastrantoni, segretario Aduc – Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori che ha attaccato «ovvio che il momento è propizio visto che i media continuano ad additare i parlamentari come “casta”, come condizione privilegiata. Siccome siamo scettici sulle attività moralizzatrici degli angeli sterminatori e di coloro che li sostengono (si ricordi, a tal proposito, la fine di Cola di Rienzo e Masaniello) ci pare giusto fare alcune domande e considerazioni». Le domande del segretario sono: «Se voleva fare una denuncia perchè non lo ha fatto prima? Per tutelarsi poteva passare le informazioni ai media e continuare nell’anonimato. Lo fa ora che ha perso il posto, quindi, quanto è credibile? E se non avesse perso il posto avrebbe continuato con la condotta di connivenza?».
Non bisogna però dimenticare, visto l’evidente richiamo, una celebre frase del personaggio di Alan Moore «io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell’universo: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria».


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