Non profit
Il pranzo è servito
La fondazione Vodafone Italia festeggia il suo "foundation day" al centro diurno Binario 95. Oltre a Roma, la giornata è celebrata in altre sette città italiane
Qui al club, come lo definisce Francesco, oggi giornata speciale. Pranzo degli ospiti del centro diurno con un gruppo di dipendenti Vodafone. Siamo al Binario 95, a Roma. È qui che la Fondazione Vodafone Italia ha scelto di festeggiare la prima edizione del suo “foundation day” (le altre 23 organizzazioni parallele sparse per il mondo – dalle Fiji all’Ungheria – stanno facendo altrettanto, ciascuna a modo suo).
In questi 115 metri quadrati conquistati a percorsi di inclusione sociale, la fondazione Vodafone e la cooperativa sociale Europe counsulting hanno organizzato una gara culinaria. Due squadre miste. Ospiti e dipendenti Vodafone insieme. Chi cucinerà le migliori orecchiette ai broccoli?
Una giornata particolare
Binario 95 (in via Marsala, lungo la Stazione Termini) è un centro diurno che offre ai suoi ospiti attività di tipo diverso. Dalla colazione alla doccia, dalla cucina al computer. Dai laboratori creativi alla realizzazione di un trimestrale, Shaker. Pensieri senza dimora, il primo giornale di strada della capitale (giunto al 9 numero, tiratura 4mila copie, diffuse in stazione). «La normalità è importante», spiega Giulia Carrera responsabile del progetto per la fondazione, «ed è per questo che abbiamo pensato di festeggiare nel modo più normale, un pranzo cucinato assieme, il foundation day. Che in Italia ricordiamo nelle otto sedi dove Vodafone ha i suoi call center. Milano, Torino, Padova, Bologna, Pisa, Roma, Napoli e Catania».
Orecchiette e polenta
I dipendenti, naturalmente, sono qui per scelta (l’azienda ha dato loro un permesso retribuito) e si affaccendano ai fornelli per preparare la pasta e la polenta, chiacchierando con i loro “ospiti” («ciascuno ha la sua storia. Vite complicate, molti sono italiani. Specie ultimamente», aggiunge Carrera). Alcuni fra i dipendenti, come Donatella Prato, hanno grande dimestichezza: per tre mesi ha lasciato l’analisi della gestione delle chiamate al call center, per un distacco al Binario 95. «Un’esperienza unica, che arricchisce tanto», spiega entusiasta, «finito il periodo sono rientrata in azienda, ma ho lasciato il cuore qui e alla fondazione, che seguo da tanto tempo. Quello che qui si restituisce alle persone è la dignità.». Fra gli impiegati, anche l’amministratore delegato di Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo. Una presenza significativa: resta più di un’ora e poi va via per incontrare il presidente del Senato, Renato Schifani. Più tardi vedrà quello della Camera, Gianfranco Fini. Ad entrambi presenta il volume Attivare le risorse (uno studio che la fondazione Vodafone e la fondazione Umanamente hanno commissionato all’irs, Istituto per la ricerca sociale, per analizzare lo stato delle periferie). Ai presidenti, Bertoluzzo intende anche descrivere i nuovi interventi in due delle aree indicate dall’indagine come critiche: Torino e Palermo.
Un servizio di qualità
La cooperativa sociale Europa counsulting è presente dal 2002 alla Stazione Termini, spiega il presidente Alessandro Radicchi: «da allora gestiamo un help center binario uno per orientamento ai servizi del territorio delle persone disagiate. In questi anno abbiamo orientato 115mila persone, di questi 15mila li abbiamo presi incarico, tramite una scheda che ci ha permesso di seguirle nel tempo. Ma il puro orientamento per alcune di queste persone non era sufficiente. Serviva uno spazio che permettesse percorsi di inclusione più durevoli. La fondazione Vodafone ci ha dato fiducia. Grazie alla fondazione abbiamo ottenuto un altro locale nella stazione, questo, dove abbiamo creato un centro diurno per persone senza fissa dimora». In due anni, sono passate da qui circa 200 ospiti (per il 70 % uomini, italiani di una certa età). «Non più di 20, 30 al giorno, un numero che consente di fare un buon lavoro, di riportare le persone a una vita normale, organizzando servizi di qualità, capaci di ricostruire i legami relazionali».
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