Cultura
Il pollo fritto entra nel menù del Banco Alimentare
Anche un fast food si inserisce nel percorso indicato dalla legge Gadda del 2016 contro lo spreco alimentare. Presentato a Milano il progetto Harvest della Kentucky Fried Chicken che porta in Italia l’iniziativa avviata a livello mondiale nel 1992. Le prime a riceverlo sono le famiglie di Rho assistite dalla Caritas cittadina con il progetto NutriRho
È uno dei marchi noti del fast food ed è stata l’azienda più veloce a intraprendere la strada del recupero delle eccedenze alimentari per donarle alle organizzazioni che sul territorio aiutano le persone in difficoltà. Stiamo parlando di Kfc – Kentucky Fried Chicken, colosso del pollo fritto che oggi a Milano ha presentato il progetto Harvest che, come ha sottolineato l’Ad di Kfc Italia, Corrado Cagnola «ci permette di recuperare il pollo fritto in eccedenza e di donarlo a chi ne ha bisogno. Siamo orgogliosi di farlo partire nel nostro Paese con un partner così autorevole come il Banco Alimentare che ci consente di collegarci in modo capillare con le organizzazioni di assistenza sul territorio. Ci auguriamo che il nostro pollo fritto possa non solo contribuire a sfamare chi ne ha bisogno con un cibo gustoso e di importante contenuto proteico, ma che possa anche portare a coloro che lo ricevono un senso di festa e un po’ di allegria, come è nello spirito del nostro marchio e del nostro prodotto».
Alla presentazione (nella foto) dell’iniziativa era presente anche Maria Chiara Gadda, la parlamentare che ha proposto la legge e che ha voluto sottolineare come l’impegno di un’azienda come Kfc «dimostra come il mondo delle imprese possa realmente dialogare con quello del sociale, in una logica di reale sussidiarietà. La definizione di un quadro normativo chiaro, la semplificazione delle procedure e le agevolazioni fiscali hanno incoraggiato molte iniziative e stanno producendo risultati oltre le aspettative, e sono convinta che sia questa la strada giusta da percorrere. Sprecare non ha senso, recuperare e donare fa bene a tutti:» ha concluso Gadda «alle famiglie in situazione di bisogno che grazie al progetto Harvest potranno ricevere un cibo buono e gustoso, ai dipendenti che non vedranno sprecato il loro lavoro, e a ciascuno di noi, per il messaggio positivo dal punto di vista culturale che questi progetti sono in grado di stimolare».
In Italia, il primo locale KFC coinvolto nell’iniziativa è quello di Arese (presso Il Centro) con la prospettiva di coinvolgere progressivamente tutti i ristoranti della catena sul territorio nazionale. «Aver concluso un accordo con un player internazionale così importante è per noi motivo di grande soddisfazione perché ci permette di migliorare e variare la gamma di alimenti che noi distribuiamo, offrendo un cibo particolarmente gradito a un target giovanile spesso afflitto da problemi di povertà oggi nella nostra società», ha dichiarato Andrea Giussani, presidente di Fondazione Banco Alimentare onlus.
Filippo Caravatti, che gestisce in franchising i ristoranti KFC di Arese Il Centro, Milano Bicocca, Brescia Freccia Rossa e Oriocenter ha sottolineato come questo sia «un impegno che ci siamo assunti con grande convinzione, e al quale si dedicano tutte le persone che lavorano nel ristorante. Sono loro i veri protagonisti di questa iniziativa ed è loro che voglio ringraziare, soprattutto per l’entusiasmo con cui hanno aderito all’iniziativa e la realizzano ogni giorno».
Nel mondo ogni anno si spreca un terzo del cibo prodotto: un quarto del cibo sprecato basterebbe a sfamare tutti coloro che ne hanno bisogno. Harvest è un progetto che Kfc ha lanciato a livello mondiale nel 1992 e che ha consentito fino ad ora di recuperare e donare oltre 76,7 milioni di pasti coinvolgendo oltre 3000 organizzazioni non profit, nei diversi Paesi in cui è attivo: Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Puerto Rico e da oggi anche l’Italia.
La prima associazione e ricevere il prodotto Kfc è la Caritas Cittadina di Rho che lo distribuirà alle oltre 400 famiglie assistite dal progetto NutriRho: un’iniziativa nata nel 2015 che fornisce una spesa completa alla settimana e nelle altre giornate distribuisce frutta, verdura, pane e da ora anche il pollo fritto. Entro poche settimane partirà anche il recupero del cibo dal ristorante di Bicocca e a ricevere il prodotto saranno le suore di Betanìa che gestiscono un centro di accoglienza per ragazze.
Il funzionamento di Harvest, come spiega una nota è "semplice e molto rigoroso". Il pollo fritto di Kfc che non viene venduto nell’arco della giornata viene raccolto in apposite buste ad uso alimentare, etichettato con le informazioni relative a quantità, tipologia del prodotto e data di scadenza. Il pollo così confezionato viene quindi congelato e conservato nelle celle frigorifere all’interno del ristorante, fino al ritiro da parte del Banco Alimentare che provvede a trasportarlo, in apposite borse termiche, e a consegnarlo alla struttura destinataria della donazione sul territorio. Il pollo poi viene distribuito alle persone congelato e confezionato per garantire la sicurezza alimentare del prodotto.
In apertura foto di Brian Chan/Unsplash
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.