Famiglia

Il più è sopravvivere all’infanzia

Simona Vinci: ha esordito con il durissimo "Dei bambini non si sa niente", poi con "Come prima delle madri" è stata finalista al Campiello e allo Strega.

di Chiara Brusini

Ha esordito con il durissimo Dei bambini non si sa niente, poi con Come prima delle madri è stata finalista al Campiello e allo Strega. È da poco uscito Stanza 411, romanzo d?amore atipico che racconta la parabola del sentimento anche negli aspetti più sgradevoli.

Da cosa nasce il suo interesse per le verità scomode?
Sono stata attratta, fin da bambina, dalle cose segrete, nascoste, meno evidenti. Le contraddizioni dell?animo umano vanno indagate e non seppellite, è l?unico modo per liberarsene.
Diversi suoi libri raccontano il mondo dell?infanzia. Perché?
Perché sono età che ho vissuto! E sono piene di inquietudini e scoperte. Flannery O?Connor diceva: «Chiunque sia sopravvissuto alla propria infanzia, possiede abbastanza informazioni sulla vita per il resto dei propri giorni ». Lo credo anch?io.
Un libro che ha amato particolarmente?
Tra i contemporanei, i racconti di A.M.Homes: La sicurezza degli oggetti e Cose che bisognerebbe sapere.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.