Terzo settore
Il Piemonte scopre le carte: «Esenzione dall’Irap sì, ma non per tutti gli Ets»
Maurizio Marrone, assessore regionale alle politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria della Regione Piemonte risponde a un'interrogazione posta da Alberto Avetta (Pd): «Una eventuale misura regionale dovrà valutare con attenzione quali sezioni delle 7 previste dal Runts rendere oggetto di tutela»
Esenzione Irap? Sì, ma non per tutti gli Ets. Pare questa la linea del Piemonte, dinanzi alla questione calda dell’Irap che le Onlus che entrano nel Runts dovranno versare, perdendo il beneficio fiscale legato alla qualifica di Onlus.
L’interrogazione del Pd
Irap per gli Enti del Terzo Settore: cosa intende fare il Piemonte? È questo il titolo della interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) alla Giunta. L’interrogazione – che ricordava quanto «tutti noi sappiamo quanto le Organizzazioni di Volontariato (OdV) rappresentino presidi indispensabili sui territori, spesso utili per colmare lacune di un sistema pubblico che, altrettanto di frequente, finiscono per surrogare» e come «il Piemonte al momento garantirebbe l’esenzione Irap solo agli enti che svolgono attività di assistenza educativa sociale e sanitaria» e non a tutte le ex Organizzazioni di volontariato ora trasmigrate nel Runts (e men che meno a tutti gli Ets ex Onlus) – chiedeva di «sapere se e quali azioni ritenga necessario adottare per chiarire, formalizzare e garantire le esenzioni fiscali in favore degli Enti del Terzo Settore come già avviene in altre regioni italiane in ossequio al Codice del Terzo Settore».
La risposta dell’assessore Marrone
Questo il testo della risposta di Maurizio Marrone, assessore regionale alle politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria: «Poiché il Terzo settore è composto, come da normativa vigente (Runts) da 7 diverse componenti, certamente una eventuale misura regionale dovrà valutare con attenzione quali sezioni rendere oggetto di specifica tutela, sia alla luce delle finalità perseguite, sia in considerazione dell’ampia numerosità dei soggetti di cui trattasi. Ad esempio, la regione Lombardia ha esteso i benefici individuati solo alle categorie delle Odv e delle Aps. Anche da parte di questa amministrazione è chiara l’importanza delle organizzazioni del Terzo settore sul territorio ed è volontà della Regione favorire la loro sostenibilità anche economica».
Poiché il Terzo settore è composto, come da normativa vigente (Runts) da 7 diverse componenti, una eventuale misura regionale dovrà valutare con attenzione quali sezioni rendere oggetto di specifica tutela
Maurizio Marrone, ass. alle politiche sociali e all’integrazione socio-sanitaria della Regione Piemonte
Il riferimento dell’assessore è alle sette sezioni del Runts previste dall’art 46 del Codice del Terzo settore: organizzazioni di volontariato (OdV); associazioni di promozione sociale (Aps); enti filantropici; imprese sociali, incluse le cooperative sociali; reti associative; società di mutuo soccorso; altri enti del Terzo settore. Nelle prime due sezioni sono confluiti per trasmigrazione gli OdV e le Aps in modo automatico rispetto ai registri di provenienza. Per le altre sezioni, si fa riferimento al modello organizzativo e attività svolta da ogni ente.
Il commento
«La risposta è assolutamente evasiva e priva di contenuto. Soprattutto alla luce della chiarezza con cui altre Regioni, anch’esse guidate da maggioranze di destra, hanno saputo mettere in campo», commenta il consigliere Alberto Avetta. «Sarebbe interessante capire se e come la Giunta Cirio intenda avvalersi della tanto reclamata autonomia differenziata. Il Codice del Terzo settore prevede infatti (art. 82) che ogni Regione possa disporre forme di esenzione o di riduzione dell’Irap per tutti gli enti del Terzo settore. Mi auguro che il Presidente Cirio, come stanno facendo tanti suoi colleghi di destra, colga al volo questa opportunità per dimostrare nei fatti che vuole davvero un Piemonte “autonomista”. E lo faccia favorendo il Terzo settore, eliminando ogni confusione interpretativa delle norme fiscali ed estendendo l’esenzione Irap a tutte le sue componenti. Sarebbe curioso se l’autonomia servisse, al contrario di ciò che sta succedendo in altre regioni, per pregiudicare questo vitale settore della società piemontese con trattamenti diversi e discriminatori».
In foto il Palazzo della Regione a Torino, foto di Cristiano Caligaris su Unsplash
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