Politica

Il piano infanzia slitta ancora

Convocazione dell'Osservatorio entro febbraio. Unicef: «ma vogliamo discutere la proposta del governo»

di Sara De Carli

Avrebbe dovuto vedere la luce entro novembre, poi entro il 31 gennaio, e anche pochi giorni fa, in occasione dell’autoconvocazione delle associazioni firmatarie del documento “Batti il cinque”, il governo aveva annunciato di essere al lavoro «per presentare il piano nei tempi promessi». Invece un comunicato congiunto di Carlo Giovanardi ed Eugenia Roccella, ieri, ha rinviato la scadenza: la convocazione dell’Osservatorio nazionale sull’Infanzia arriverà entro fine febbraio. Da lì, poi, partirà l’iter di approvazione definitiva del Piano.

Ecco cosa dice il comunicato: «Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e il dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio stanno lavorando per mettere a punto gli ultimi dettagli del nuovo Piano per l’Infanzia. Siamo in attesa della verifica delle azioni di loro pertinenza da parte delle diverse Amministrazioni centrali competenti in materia ed entro la fine del mese procederemo alla convocazione dell’Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza per avviare così il percorso di approvazione definitiva del Piano».

Insomma, sarà un piano 2010 (avanzato) /2012. Che succederà direttamente all’ultimo redatto, quello per il biennio 2002/2004. «Non so nulla di più di quel che sa lei», dice Liviana Marelli, Responsabile Gruppo Minori CNCA e membro dell’Osservatorio. «Dopo l’incontro del 22 gennaio il governo aveva prospettato un breve slittamento per la definizione del Piano Infanzia, ma per il momento non è arrivata ancora nessuna convocazione». A novembre, dopo la Conferenza di Napoli, la convocazione doveva arrivare “subito”, poi entro il 31 gennaio: adesso ci crede che arriverà? «Appena arriva gliela giro…».

Roberto Salvan, direttore generale di Unicef Italia, invece, avanza una richiesta: «Non ci basta che l’Osservatorio venga convocato, chiediamo che ci sia una discussione. Non conosciamo minimamente la direzione dei contenuti del Piano su cui il Governo ha lavorato, da come è stata l’ultima riunione dell’Osservatorio crediamo che le modifiche apportate alla bozza da noi consegnata saranno significative e stando a quanto annunciato a Napoli ci sarà da discutere. Quel che non vogliamo è andare lì ad alzare la mano per dire ci siamo, vogliamo invece che ci siano dati tempi e modi di dibattito sui contenuti».


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