Povertà
Il peso delle eccedenze contro lo spreco alimentare
Con un focus sull’Emilia Romagna presentati a Cibus 2024 i risultati dell’indagine promossa da Fondazione Banco Alimentare che indaga il tema del recupero e della donazione nella filiera agroalimentare. Venerdì 10 maggio saranno recuperati i prodotti che gli espositori alla fiera di Parma sceglieranno di donare. L’appello per non far mancare il cibo a chi vive in povertà assoluta: 5,7 mln di persone in Italia
Sensibilizzare le aziende a donare le proprie eccedenze per far fronte all’attuale momento di difficoltà legato agli approvvigionamenti di cibo. È questo uno degli obiettivi che si è posta la Fondazione Banco Alimentare anche quest’anno presente a Cibus, fiera dell’agroalimentare made in Italy in corso a Parma.
Sebbene il 2024 si sia aperto con le stesse medie di alimenti recuperati dall’Industria, dalla Grande Distribuzione e dalla Ristorazione Collettiva – ricorda una nota -, in questi mesi si stanno riscontrando significativi cali degli acquisti pubblici di derrate alimentari destinate agli indigenti, a causa di lungaggini burocratiche e amministrative.
«In Italia, la crescita della povertà è un dato purtroppo consolidato», afferma Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare (nella foto). «La realtà è di 5,7 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà assoluta. Auspicando che ritardi e inefficienze pubbliche non aggravino ulteriormente le difficoltà delle persone bisognose e delle organizzazioni come la nostra che operano per sostenerle, facciamo un accorato appello alle numerose aziende partecipanti a Cibus. Le invitiamo a donare le proprie eccedenze durante la manifestazione e a far sì che diventi una pratica stabile all’interno dei loro processi aziendali, con benefici tangibili sul piano della sostenibilità».
La lotta allo spreco alimentare a Cibus
Non è il primo anno che Banco Alimentare è presente a Cibus (qui i risultati dello scorso anno) Quest’anno presidia la manifestazione fieristica con uno stand, per incontrare le aziende della filiera sensibilizzandole sui benefici della donazione di eccedenze di produzione, che possono trasformarsi in una risorsa per 7.600 organizzazioni partner territoriali convenzionate (mense, centri di accoglienza, case-famiglia, etc.) che offrono aiuto alimentare a oltre 1.750.000 persone in difficoltà.
Nel pomeriggio del 10 maggio saranno recuperati i prodotti che gli espositori aderenti all’iniziativa Cibus Food Saving sceglieranno di donare, per distribuirli alle organizzazioni caritative convenzionate in Emilia Romagna, che aiutano le persone in difficoltà sul territorio.
La tavola rotonda
Inoltre, Fondazione Banco Alimentare oggi, mercoledì 8 maggio, durante una tavola rotonda, aperta da Franco Mosconi, presidente di Fiere di Parma, ha illustrato e commentato i risultati dell’Indagine sulle eccedenze e sullo spreco alimentare nell’industria della trasformazione, realizzata dal Food Sustainability Lab della School of Management del Politecnico di Milano, con un’integrazione a cura di Fondazione per la Sussidiarietà.
All’incontro sono intervenuti: Paola Garrone, professoressa di Business and Industrial Economics e Responsabile Scientifico del Food Sustainability Lab della School of Management del Politecnico di Milano, Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà, Andrea Belli , Relazioni Esterne del Gruppo Barilla, Andrea Benini, consigliere delegato alla sostenibilità di GranTerre spa, Giuseppe Tammaro, direttore vendite Italia di Gruppo La Doria e un contributo video di Nestlé che racconta come un processo efficiente e strutturato porta a donare di più e meglio per supportare le nostre comunità.
I risultati dell’indagine
Il progetto triennale di ricerca avviato da Fondazione Banco Alimentare con l’obiettivo di indagare il tema delle eccedenze, del recupero e della donazione nella filiera agroalimentare, è partito con l’analisi dell’industria della trasformazione: con un campione di 1.812 imprese, pari a poco più del 22% delle 8.197 imprese dell’industria con più di 9 addetti, suddivise in tre classi dimensionali: 72,6% piccole (da 10 a 49 dipendenti), 19,8% medie (da 50 a 249 dipendenti) e 4% grandi (da 250 dipendenti).
Sono 139mila tonnellate le eccedenze donate in un anno da grandi e medie imprese dell’industria italiana della trasformazione e pasta e prodotti da forno guidano la classifica degli alimenti più donati. «La ricerca ha evidenziato che la donazione di eccedenze alimentari a scopo sociale è molto diffusa nell’industria italiana della trasformazione. Un altro risultato che va citato è il circolo virtuoso che esiste tra donazione a scopo sociale e le pratiche di economia circolare», afferma Paola Garrone.
L’indagine ha evidenziato tre gruppi di trasformatori alimentari molto diversi per strutturazione dei processi di gestione delle eccedenze, delle donazioni e per qualità dei dati.
L’85% delle grandi imprese dona le eccedenze con un tasso di donazione dello 0,3% della produzione, pari a 29.200 tonnellate per anno. Le grandi imprese della trasformazione si confermano una realtà consolidata nella gestione delle eccedenze (il 64% le misura regolarmente) e nelle donazioni grazie a processi strutturati e formalizzati. Il 60% delle medie imprese dona le eccedenze (il 24% con donazioni frequenti), con un tasso di donazione dello 0,8% della produzione, pari a 109.434 tonnellate per anno. Le medie imprese della trasformazione sono un potenziale importante che necessita di rafforzare al proprio interno le competenze di gestione delle eccedenze, il 39% le misura regolarmente.
Il 52% delle piccole imprese dona le eccedenze inoltre, il 26% di queste misura le eccedenze ma con dati di gestione incerti, per questo rappresentano un mondo ampio e differenziato al proprio interno e costituiscono una realtà ancora emergente nel mondo della donazione. È emersa una stretta correlazione tra la donazione a scopo sociale e strategie di economia circolare: donazione, riuso, riciclo e recupero sono complementari nel perseguimento dell’obiettivo condiviso di prevenire spreco e rifiuti. Tra le aziende che donano, il 75% mette in atto anche altre forme di riuso, contro il 52% delle aziende che non donano.
Focus Emilia Romagna
Nel 2023 Banco Alimentare dell’Emilia Romagna ha distribuito 10.743 tonnellate. Al 31 dicembre le strutture caritative erano 728 e attraverso queste il Banco raggiunge oltre 133.000 persone in stato di bisogno. Donate 2.979 tonnellate dall’industria alimentare locale.
Dall’analisi del Politecnico di Milano, svolta su un campione che rappresenta l’industria alimentare della trasformazione alimentare in Italia, il 10% delle imprese risiede in Emilia Romagna. Tra le 182 imprese emiliano-romagnole del campione, il 50% pratica la donazione per fini sociali.
I dati, sottolinea una nota, sono coerenti con i risultati nazionali, il 73% delle grandi imprese dona le eccedenze e il 67% le misura regolarmente; il 58% delle medie imprese ha dichiarato di fare donazioni e il 61% misura regolarmente le eccedenze; il 44% delle piccole imprese dona le eccedenze e il 33% le misura regolarmente. La classifica dei prodotti più donati vede al primo posto insaccati e carne, seguiti da pasta e prodotti da forno, latte e i prodotti caseari, infine l’ortofrutta.
Si conferma una stretta correlazione tra la donazione a scopo sociale e strategie di economia circolare. In particolare, tra le aziende che donano il 38% mette in atto anche altre forme di riuso, una quota che scende al 28% tra le aziende che non donano.
Tutte le immagini sono di ufficio stampa – in apertura il recupero delle eccedenze a Cibus negli anni precedenti
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