Economia

Il peso della corruzione

Parla Constantinos Bacouris, presidente della sezione locale di Transparency International

di Redazione

di Rose Hackman

Vita: Quant’è legato il problema di corruzione alla crisi che state vivendo oggi in Grecia?
Constantinos Bacouris:
Noi di Transparency International, sosteniamo che se si vuole risolvere una crisi economica, anche al livello mondiale, bisogna risolvere il problema della corruzione ovunque. Detto questo, in Grecia si può dire che i due problemi sono direttamente legati. Studi hanno dimostrato che il tasso di Pil non dichiarato qua è intorno a un terzo. Questa somma è enorme: stiamo parlando di circa 100 miliardi di euro, che vuol dire tra 18 e 20 miliardi di euro che dovrebbero essere nelle casse del governo. Ma aldilà dell’evasione fiscale, che tengo a dire è anche molto problematica in Italia, c’è anche il problema della piccola corruzione.

Vita: Intende la corruzione quotidiana?
Bacouris: Si, intendo la corruzione tra individui e lavoratori del settore pubblico ma anche privato. Abbiamo realizzato uno studio su un periodo di tre anni i cui risultati sono usciti due mesi fa. Questa forma di corruzione molto diffusa è relativa soprattutto a tre settori. Quello legato al settore della salute: presente dentro gli ospedali, con i medicii etc. Poi ci sono i settori dei controlli fiscali e delle licenze per la costruzione. Stiamo parlando di somme piccole tra 300 e 1000 euro, che significano mancate entrate pari a circa 800 milioni di euro per l’erario. Una cifra quindi meno rappresentativa per il governo, però cruciale per lo stato d’animo e il morale dei cittadini.

Vita: La gente si è stufata?
Bacouris: Si, anche se non è un fenomeno nuovo. La ragione per la quale abbiamo fatto quest’indagine era perché si cominciava a dire che ormai la corruzione ad ogni livello faceva parte della cultura, ma nello stesso tempo sentivamo che la gente non lo voleva accettare. Fino a poco tempo fa, la gente era tollerante nei confronti del sistema. Ora non lo è più.

Vita: Oltre la corruzione, cosa ha portato la situazione ad essere così grave?
Bacouris: C’era una mancanza di leadership, diciamo, capace di visione, ma c’era anche un problema che partiva dal basso. Direi che noi greci condividiamo una parte della colpa di quello che sta accadendo. Abbiamo tutti una responsabilità come cittadini, nell’incapacità di reagire ai politici quando non si comportano nel modo giusto. Le cose stanno cambiando però. Penso che la crisi economica sta diventando un catalizzatore per tanti cambiamenti nel mio paese. Sono ottimista.

Vita: Un tipo di presa di coscienza da parte dei cittadini…
Bacouris: La morte di tre persone mercoledì scorso è stata tragica, però bisogna anche vedere il positivo in queste manifestazioni. I greci si stanno muovendo. Sono delusi, ma invece di stare a casa stanno per strada e chiedono finalmente giustizia. Vogliono punire i responsabili. Tanti uomini politici hanno paura di farsi vedere in pubblico.

Vita: E il terzo settore cosa sta facendo?
Bacouris:
Noi di Transparency International insieme ad altre ong, stiamo cercando di mobilizzare la gente per mettere pressione sui politici per farli prendere delle misure.

Vita: Sta funzionando?
Bacouris:
A dire la verità, il nuovo governo che abbiamo da sette mesi ha già fatto molto di più in termini di riforma del sistema e misure concrete che gli altri prima. Con quello che è accaduto la settimana scorsa, la conseguenza positiva è che c’è una volontà che parte da ogni partito di lavorare insieme. Ne hanno bisogno se vogliono salvare la loro credibilità e rimettere in piedi la Grecia.


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