Non profit
Il patto tra fondazioni e terzo settore lezione d’autogoverno
Acri garantirà 84,4 milioni l'anno al volontariato
Per i prossimi cinque anni le Fondazioni d’origine bancaria erogheranno ai Centri di servizio per il volontariato e alla Fondazione per il Sud risorse garantite e continuative La premessa per una buona progettazione è la certezza delle risorse. Poche o molte, l’essenziale è che quelle pianificate arrivino. Un’operazione non semplice in tempi di crisi ma che il terzo settore nel suo complesso è riuscito a fare siglando un accordo che potrebbe essere preso ad esempio. Le fondazioni di origine bancaria, rappresentate dall’Acri, Forum del terzo settore, CSVnet, Consulta del volontariato presso il Forum, Convol e Consulta dei Comitati di gestione hanno, in questo modo, messo in sicurezza il prossimo quinquennio: al di là degli andamenti del mercato finanziario che ne determinano gli utili, le fondazioni erogheranno risorse garantite e continuative ai Centri di servizio per il volontariato e alla Fondazione per il Sud (la cui importanza strategica è riaffermata).
«Una intesa di grande rilevanza», plaude Andrea Olivero, portavoce del Forum, «che garantisce la progettazione anche in un momento in cui le risorse diminuiscono e che salvaguarda l’esistenza dei centri di servizio in tutto il Paese». «Con questo accordo», ribatte Antonio Miglio, vicepresidente dell’Acri, queste realtà e le loro iniziative progettuali «sono messe al riparo da eventuali fluttuazioni». Analoga la soddisfazione di Fausto Casini che parla di una collaborazione che è «anticorpo rispetto alle tendenze che vorrebbero annullare le forme autonome di partecipazione dei cittadini organizzati e delle loro risorse».
In pratica ai Csv arriveranno 60 milioni all’anno (una quota decrescente da 49 a 46 milioni utilizzabile per i servizi, d’intesa con i Co.Ge, e il resto per la progettazione sociale, d’intesa anche con le fondazioni), mentre alla Fondazione per il Sud è garantita l’assegnazione di 24,4 milioni (almeno 5 dovranno andare alle organizzazioni di volontariato del Mezzogiorno). Una scelta che per il suo presidente, Carlo Borgomeo, «concretizza una prospettiva importante di continuità e di espansione dell’impegno per la infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno. L’accordo rilancia, in modo strutturale, la linea di finanziamento per il “sostegno a programmi e reti del volontariato”, linea già decisa e che è in via di definizione».
L’accordo («punto di arrivo e di partenza» secondo Emma Cavallaro, presidente Convol) non riguarda la sola certezza delle risorse. Spiega Olivero: «Si pone fine al fortissimo disequilibrio in base al quale c’erano, in alcune regioni, dei Centri servizi che potevano contare su stanziamenti molto significativi e altri che invece faticavano a sopravvivere».
Grazie al meccanismo di perequazione messo a punto (fondato su un ventaglio allargato di fattori: demografici, ma anche riferiti al bacino di utenza dei Csv) è garantita a tutti la possibilità di continuare ad operare. Una scelta di solidarietà possibile anche grazie allo sforzo di riorganizzazione dei Csv. «In questo quadro è necessario e opportuno», sottolinea Marco Granelli, presidente di CSVnet, «che i Csv rinforzino il proprio ruolo di sostegno e qualificazione del volontariato a partire dalla qualità e diffusione dei servizi e attivino un raccordo più stretto per un utilizzo sempre più efficiente ed efficace delle risorse, in una visione integrata con tutte le azioni di supporto al volontariato». Un punto essenziale visto che l’intesa in qualche modo ridisegna (o tende a farlo) il rapporto tra Csv e Co.Ge. Che entro 15 mesi realizzeranno un’analisi congiunta del funzionamento dei sistemi regionali, volta a definirne il fabbisogno finanziario e promuovere un modello unificato di rendicontazione dell’attività dei Csv e dei Co.ge. «Un ri-orientamento necessario», conclude Carlo Vimercati, della Consulta dei Co.Ge, «che avverrà con il nostro contributo».
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.