Il pasticcio della Comunicazione

di Elisa Furnari

Etica della comunicazione o comunicazione accattivante? E quando la comunicazione è Istituzionale…le regole del gioco cambiano? E il #buongusto? siamo disposti a farne a meno? E se una comunicazione Istituzionale fosse scandalosamente sessista e di cattivo gusto, quali sarebbero le conseguenze? Tutte queste domande le farei a chi per l'Assessorato alla Salute della Regione Siciliana ha creato alcuni pezzi della campagna "Costruire Salute" e a chi non ha valutato che fosse inadeguata, anzi indecente. Stamattina una cara amica (Tanks to Fabiola Brignone) mi sollecita pubblicando su Fcebook l'immagine che vedete, per contestualizzare ecco tutto il post

Si tratta di una campagna dell'Assessorato Regionale alla Salute su temi importantissimi, dalle dipendenze alla prevenzione, dall'allattamento agli screening. Una campagna molto strutturata e attivissima (ovviamente) anche sui social. E' una campagna che certamente dovrebbe mettere al centro la persona e ovviamente le comunità, è una campagna che deve far riflettere su ciò che è importante fare per la propria salute e per quella pubblica; in alcuni passaggi lo fa, in altri snatura se stessa, svilisce l'istituzione e umilia la persona. Ha ragione la mia amica Fabiola, è sessista, nessun messaggio educativo nei due calici di vino che diventano seni….come fa ad esprimere quest'immagine il fatto che fare abuso di alcol fa male? Che c'è una relazione con il tumore al seno? Sono forse le dosi consigliate quelle al posto delle "Tette"? E correttamente la mia amica mi scrive "Dovendo pensare alla disfunzione erettile per alcool, come fare? Si proverebbe fastidio a vedere un pene? Si tratta di un caso? No, direi di uno stile.

A altre due immagini mi hanno scioccato. La prima è questa


Che senso ha? Mangia dolci e compra preservativi? Ci si gode la vita con sesso e cibo? …ovviamente l'hanno fatta anche con la brioche col “tuppo”, altra dolcezza siciliana.

L'ultima è questa

Qui ho perso le staffe!

Forse perchè sono donna, sono mamma e sto allattando, forse perchè ho rispetto e pretendo rispetto per la funzione materna dell'allattamento e anche per chi – purtroppo – non la può provare. La donna non è una mucca né una "vacca" e vorrei che qualcuno ricordasse ai geni che l'hanno realizzata, che l'allattamento non è produzione di latte e somministrazione, è cura, relazione, conforto, gioco per il piccolo, sicurezza per il futuro. Un seno che sgocciola latte non rappresenta niente di tutto questo e non fa venire a nessuna mamma la voglia di allattare, ma forse solo di coprirsi dagli sguardi dei tanti che ancora, davanti a una donna che allatta, arrossiscono o si allontanano. Aggiungo che alcuni pezzi di questa campagna stamattina sono spariti, mi pare quello del vino. I colleghi dell'ufficio comunicazione di Fondazione Ebbene mi dicono che la miglior risposta sarebbe rifarla, renderla veramente una campagna di comunicazione pubblica. Partecipata, creativa…. Dall'Assessore Razza le donne e le mamme siciliane e non solo, secondo me le scuse se le aspettano e una campagna decente pure.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.