Mondo

Il pasticciaccio del ponte

Niente inaugurazione in pompa magna per la struttura di Calatrava che attraversa il Canal Grande. Lo ha deciso Cacciari. Una vittoria delle associaizoni dei disabili

di Franco Bomprezzi

Alla fine ci ha ripensato. Niente inaugurazione in pompa magna, alla presenza di Napolitano, ma semplicemente una apertura al pubblico, in sordina, per “non dare spazio alle strumentalizzazioni e alle polemiche”: Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, rinuncia alla festa per la sua creatura, il ponte  che collega la terraferma (piazzale Roma) alla stazione ferroviaria, progettato da Santiago Calatrava e costato milioni di euro, ma ancora non accessibile a tutti,  disabili compresi, come prescrive la legge. Infatti non è pronta la cosiddetta “ovovia” (attualmente, a quanto pare, non ancora omologata dal ministero dei trasporti). Questa specie di cabina, progettata dopo le proteste delle associazioni nazionali e locali dei disabili, è la soluzione di ripiego scelta dal Comune di Venezia e costata un milione e mezzo di euro. A quel che è dato sapere il marchingegno ci metterà oltre sette minuti ad attraversare il canal Grande correndo (si fa per dire) a fianco del ponte.

è logico che un’opera pubblica di enorme valore simbolico, e di costi altrettanto enormi, non sia accessibile a tutti? La risposta, ovvia, è no. Ma il pasticcio è fatto, e il tempo ha ulteriormente complicato la vicenda. Una raccolta di firme aveva chiesto in questi giorni a Cacciari e a Napolitano il rinvio dell’inaugurazione. L’aveva promossa Roberto Scano, guru dell’accessibilità sul web, veneziano doc, che sul suo blog www.robertoscano.info scrive: “Un ponte è di fatto una struttura che consente il passaggio di persone da una sponda all’altra: come possiamo inaugurare un’opera che non consente a tutti la possibilità di utilizzarlo?”. Il tam tam della rete dunque ha funzionato. Ma è una vittoria per modo di dire. Il ponte sarà aperto al pubblico anche senza l’ovovia, avvalendosi dei sessanta giorni concessi dalla legge per perfezionare l’opera. E’ facile scommettere che la storia continua.

 

Sul prossimo numero di Vita magazine, in edicola da venerdì, Franco Bombrezzi racconta la storia del ponte di Calatrava. Una storia con risvolti ai limiti dell’incredibile.

 

 

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