Politica

Il Parlamento Ue e il futuro della Politica agricola comune

Gli eurodeputati difendono il budget del Pac per il periodo post-2013

di Redazione

Approvando a larga maggioranza una risoluzione sulla Politica agricola comune post-2013 presentata dall’eurodeputato tedesco del PPE, Albert Dess, oggi il Parlamento europeo ha espresso la volontà di mantenere invariato fino al 2020 il bilancio dell’Unione Europea per il settore agricolo, per far sì che agli agricoltori siano garantiti gli incentivi per fornire scorte di prodotti alimentari sicuri, per la protezione dell’ambiente, per creare nuovi posti di lavoro e per assicurare la competitività del settore agricolo comunitario.

“Il voto invia un segnale chiaro e forte al commissario (Dacian Ciolos) e spero che la Commissione terrà presente il contenuto della relazione e lo incorporerà nella proposta legislativa finale”, ha dichiarato Dess al termine del voto.

In vista delle proposte della Commissione sul futuro della politica agricola comune, il Parlamento ha presentato la sua posizione per il prossimo bilancio a lungo termine per il periodo 2014-2020.

 

In reazione a voci sul taglio degli aiuti al secondo pilastro della PAC, i deputati hanno ripetuto il loro sostegno per assicurare adeguate risorse finanziarie anche per lo sviluppo rurale.

Se la politica agricola dell’UE mira a fornire prodotti alimentari sicuri e di alta qualità e contribuire alla protezione dell’ambiente e alle energie rinnovabili, tale politica deve essere finanziata adeguatamente, secondo gli eurodeputati, in modo da fornire agli agricoltori un incentivo all’utilizzo di tecniche moderne e ecocompatibili.

Entusiasta, l’onorevole della Lega Nord, Giancarlo Scottà − membro della Commissione Agricoltura − dell’approvazione, da parte del Parlamento europeo a Bruxelles, della riforma sulla Politica Agricola Comune (PAC) nell’ambito della strategia “Europa 2020”.

In particolare, tra gli aspetti positivi, secondo l’onorevoleScottà, “la maggiore trasparenza con cui verranno distribuiti gli aiuti, da dare sulla base di criteri oggettivi ed equi e, sopratutto, agli agricoltori più attivi”.

“Le sovvenzioni dirette -ha aggiunto- rivestono un ruolo essenziale per la stabilità dei redditi degli agricoltori, perciò è importante che tale meccanismo sia mantenuto in futuro. L’obiettivo non è quello di ridurre tali finanziamenti, ma trovare un equilibrio tra questi ultimi e lo sviluppo rurale, affinché il sistema risulti più equilibrato, senza per questo mettere in discussione le regole della concorrenza, alimentata, a sua volta,  da  un’agricoltura sostenibile che tenga conto delle specificità − quindi della ricchezza − del sistema agricolo dei Ventisette”.

L’eurodeputato del Carroccio ha sottolineato come il fatto di “garantire un reddito soddisfacente agli agricoltori europei e fare i conti con un capitolo agricolo del bilancio Ue sempre più ridotto siano da sempre le sfide che la PAC si è trovata ad affrontare senza, però, tralasciare tutta una serie di altri obiettivi collegati alla qualità delle produzioni, al rispetto dell’ambiente, della biodiversità e delle risorse idriche”.


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