Formazione

Il Papa: “questa società ha bisogno di misericordia”

Il pressante invito di Giovanni Paolo II dal Guatemala in occasione della canonizzazione del beato Pedro de San José de Betancur. Un particolare pensiero agli emarginati delle città, alle vittime del

di Daniela Romanello

“Bambini e giovani senza casa o senza educazione; donne abbandonate; vittime delle organizzazione del crimine organizzato, della prostituzione o della droga; infermi senza assistenza o anziani che vivono soli”. Sono questi, oltre alla “moltitudine di emarginati nelle città”, tutti coloro che nella società “attendono una mano tesa che li soccorra”, e per i quali un “nuovo santo” può costituire “un pressante invito a praticare la misericordia”. Lo ha detto oggi il Papa, a Città del Guatemala, nel corso della Messa di canonizzazione del beato Pedro de San José de Betancur, fondatore dei fratelli Betlemiti e delle suore Betlemite. Giovanni Paolo II ha definito il nuovo santo “un pressante invito a praticare la misericordia nella società attuale, soprattutto quando sono tanti coloro che attendono una mano tesa che li soccorra. Pensiamo ai bambini e giovani senza casa o senza educazione, alle donne abbandonate con tante necessità a cui far fronte; alla moltitudine di emarginati nelle città; alle vittime delle organizzazioni del crimine organizzato, della prostituzione o della droga; agli infermi senza assistenza o agli anziani che vivono soli”. Quella di fratel Pedro, dunque, è “una eredità da non disperdere” che “deve suscitare nei cristiani e in tutti i cittadini il desiderio di trasformare la comunità umana in una grande famiglia, dove le relazioni sociali, politiche e economiche siano degne dell?uomo, e si promuova la dignità della persona con il riconoscimento effettivo dei suoi diritti inalienabili”. Ai numerosi indigeni presenti alla canonizzazione di quello che è stato chiamato “il santo degli indios”, svoltasi oggi a Città del Guatemala, il Papa ha espresso “stima e vicinanza”, incoraggiandoli a “superare con speranza le situazioni difficili” e a costruire “con responsabilità il futuro”, lavorando “per il progresso armonico dei vostri popoli”. “Meritate ogni rispetto ? ha aggiunto il Santo Padre ? e avete diritto a realizzarvi pienamente nella giustizia, nello sviluppo integrale e nella pace”. “Un uomo di profonda preghiera, un luminoso esempio per i cristiani di oggi”: queste altre espressioni usate dal Papa per fratel Pedro, che “si distinse per aver praticato la misericordia con spirito umile e vita austera”. “Fu veramente un fratello di chiunque viveva nella necessità ? ha sottolineato il Pontefice ? e si impegnò con tenerezza e immenso amore alla loro salvezza”, dimostrando così che “la giustizia che perdura è quella che si pratica con umiltà, condividendo di cuore la sorte dei fratelli, seminando ovunque lo spirito di perdono e misericordia”. Sul piano più strettamente spirituale, secondo il Papa, la vita e le opere di Pedro de Betancur ricordano ai fedeli di oggi che anche nel terzo millennio “è necessario un cristianesimo che si distingua innanzitutto nell?arte della preghiera”: di qui l?esortazione del Santo Padre “a tutte le comunità cristiane, del Guatemala e degli altri paesi, ad essere autentiche scuole di preghiera, nelle quali pregare sia parte centrale di ogni attività. Un?intensa vita di pietà ? ha assicurato, infatti, Giovanni Paolo II – produce sempre frutti abbondanti”.


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