Mondo

Il papa nel brasile delle mille sette

Odilo Scherer accoglierà a maggio Benedetto XVI: «Dobbiamo ricordare al governo che esiste un’etica. E strappare il popolo a chi lo manipola»...

di Paolo Manzo

Domenica 25 marzo, rua Alameida Lima al 900, quartiere della Mooca. Cinque giorni dopo essere stato nominato da Papa Benedetto XVI nuovo arcivescovo di São Paulo, la diocesi numericamente più importante dell?intera America latina con i suoi 29 milioni di abitanti, monsignor Odilo Pedro Scherer o, come lo chiamano più semplicemente in Brasile, dom Odilo ha deciso di fare la sua prima apparizione ufficiale tra i quartieri più popolari della metropoli paulista, celebrando una messa piena di significato per i 1.150 ospiti dell?Arsenal da Esperança, la fratellanza creata da Ernesto Olivero nel 1996. Il povo da rua, il popolo della strada, ha ascoltato il successore del cardinale Cláudio Hummes con attenzione. A messa conclusa, Vita lo ha intervistato in esclusiva per capire come la Chiesa cattolica intende porre freno alla legge sulla legalizzazione dell?aborto e affrontare il problema delle sette, e per cogliere anticipazioni sulla visita di Benedetto XVI in Brasile .

Vita: Monsignore, iniziamo con la legge sulla legalizzazione dell?aborto che si sta discutendo il Parlamento. C?è chi vi accusa del solito conservatorismo?
Dom Odilo Pedro Scherer: Senta, la preoccupazione della Chiesa è di guardare alla persona e alla vita e questa, a mio avviso, è la cosa più progressista del mondo e sempre lo sarà.

Vita: A maggio ci sarà la visita del Santo Padre. Non crede che l?avere concentrato tutto a São Paulo, tralasciando ad esempio Brasilia, sia stato poco conveniente?
Scherer: Non sono d?accordo. Intanto perché verranno rappresentanti di tutte le diocesi e ci sarà l?incontro con i vescovi di tutto il Brasile. La messa del Papa, poi, sarà aperta al mondo e credo interverranno presidenti di molti Stati latinoamericani. Inoltre, visto che mi pare lei faccia riferimento a Lula, so per certo che Benedetto XVI lo incontrerà.

Vita: C?è chi dice che la Chiesa si occupi troppo di politica: qual è la sua opinione?
Scherer: In Brasile la Conferenza dei vescovi ha sempre voluto mantenere una sua autonomia verso il governo federale. C?è collaborazione su differenti iniziative ma diciamo che noi aiutiamo lo stesso governo federale a non perdere di vista quella che è la sua missione, cercando di sottolineare all?esecutivo i punti rilevanti: la legge sull?aborto, la dignità delle persone, il rispetto della vita, il bene morale verso la cittadinanza, la difesa dell?Amazzonia, la lotta alla corruzione, la lotta contro i mercati finanziari che si dimenticano delle persone? In una frase: la Chiesa deve far sentire la sua voce affinché non si perda il senso etico della cosa pubblica.

Vita: Veniamo al problema delle sette, che in Brasile sono la causa di una vera e propria emorragia dalla Chiesa cattolica. C?è la soluzione?
Scherer: Cominciamo con il dire che il problema delle sette non riguarda solo i cattolici ma anche i protestanti: alcune di queste Chiese hanno perso più del 50% dei fedeli negli ultimi decenni. Comunque il problema delle sette è assai complesso. Viviamo un cambiamento epocale e ciò che qualche decennio fa riguardava solo un ceto culturale più istruito, oggi coinvolge le masse. Mi riferisco al relativismo e alla perdita dei riferimenti verso Dio. Ciò che più manca e di cui si sente il bisogno è una catechesi e un?istruzione religiosa profonda, per evitare le manipolazioni delle sette.

Per saperne di più: www.arquidiocese-sp.org.br


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