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Il Papa: «La fame non dipende da scarsità materiali»

In allegato il discorso integrale del Pontefice

di Redazione

«La Terra può nutrire tutti i suoi abitanti», ha detto Benedetto XVI nel suo discorso questa mattina alla Fao, tenuto in francese. Il Papa ha ha sottolineato come «Sebbene in alcune regioni permangano bassi livelli di produzione agricola anche a causa di mutamenti climatici, globalmente tale produzione è sufficiente per soddisfare sia la domanda attuale, sia quella prevedibile in futuro. Questi dati indicano l’assenza di una relazione di causa-effetto tra la crescita della popolazione e la fame, e ciò è ulteriormente provato dalla deprecabile distruzione di derrate alimentari in funzione del lucro economico».

L’invito di Benedetto XVI è quello di affrontare il problema in una prospettiva di lungo periodo con investimenti nello sviluppo rurale, infrastrutture, trasporti, diffusione di tecniche agricole appropriati. Ricordando anche quanto già espresso nella sua ultima enciclica: «Nell’Enciclica Caritas in veritate ho osservato che «la fame non dipende tanto da scarsità materiale, quanto piuttosto da scarsità di risorse sociali, la più importante delle quali è di natura istituzionale. Manca, cioè, un assetto di istituzioni economiche in grado sia di garantire un accesso al cibo e all’acqua regolare e adeguato…, sia di fronteggiare le necessità connesse con i bisogni primari e con le emergenze di vere e proprie crisi alimentari…». Ed ho aggiunto: «Il problema dell’insicurezza alimentare va affrontato in una prospettiva di lungo periodo, eliminando le cause strutturali che lo provocano e promuovendo lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri mediante investimenti in infrastrutture rurali, in sistemi di irrigazione, in trasporti, in organizzazione dei mercati, in formazione e diffusione di tecniche agricole appropriate, capaci cioè di utilizzare al meglio le risorse umane, naturali e socio-economiche maggiormente accessibili a livello locale, in modo da garantire una loro sostenibilità anche nel lungo periodo» (n. 27)».

Perciò l’invito del Papa è ad un cambiamento di politiche: «In tale contesto, è necessario contrastare anche il ricorso a certe forme di sovvenzioni che perturbano gravemente il settore agricolo, la persistenza di modelli alimentari orientati al solo consumo e privi di una prospettiva di più ampio raggio e soprattutto l’egoismo, che consente alla speculazione di entrare persino nei mercati dei cereali, per cui il cibo viene considerato alla stregua di tutte le altre merci».

In allegato il testo completo dell’intervento

In foto Benedetto XVI con Jacques Douf, direttore generale della Fao

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