Cultura

Il Papa da Baku l’appello contro imperialismi e fondamentalismi

"La pace, deve essere vera pace, basata sul rispetto reciproco, sul rifiuto del fondamentalismo e di ogni forma di imperialismo", ha detto Giovanni Paolo II

di Redazione

Appena giunto in Azerbaigian, prima tappa del suo novantaseiesimo viaggio, Giovanni Paolo II ha pronunciato un nuovo accorato appello alla pace, invocando la fine di tutte le forme di fondamentalismo e imperialismo. “Chiedo ai responsabili delle religioni di rifiutare ogni violenza come offensiva nel nome di Dio e di farsi promotori instancabili di pace e armonia, nel rispetto dei diritti di tutti”, ha detto il Papa nel discorso pronunciato in russo al suo arrivo all’aeroporto di Baku. “Da questa porta di civilita’ che e’ l’Azerbaigian, rivolgo un appello accorato a quelle terre che sono teatro di sconvolgimenti bellici da cui derivano sofferenze indicibili per le popolazioni indifese”, ha esordito il pontefice. “Tutti devono impegnarsi per la pace, ma”, ha aggiunto, “deve essere vera pace, basata sul rispetto reciproco, sul rifiuto del fondamentalismo e di ogni forma di imperialismo, sulla ricerca del dialogo quale unico mezzo efficace per per risolvere le tensioni senza precipitare nazioni intere nella barnarie di un bagno di sangue”. Giovanni Paolo II non e’ sceso nel dettaglio, ma il suo portavoce Joaquin Navarro-Valls ha chiarito che intendeva riferirsi alle “molte forme di imperialismo, compresa quella culturale ed economica”. Il pontefice ha parlato anche dei tanti conflitti del Caucaso, tra cui la vicina rivolta dei separatisti islamici della Cecenia e soprattutto la guerra tra azeri e armeni per il controllo del Nagorno-Karabak “Le religioni, che in questo Paese cercano di collaborare in armonia, non dovrebbero essere usate a tragico pretesto per contrapposizioni che hanno altrove la loro origine”, ha sottolineato il papa, “nessuno ha il diritto di invocare Dio a copertura dei propri interessi egoistici”.


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