Cultura
Il Papa contro il dispotismo del pensiero unico
All’indomani dell’incontro con Frei Betto, Francesco parla di chi ha la presunzione di pensarla giusta. E in nome di quella convinzione come i farisei tira la pietre a chi dice cose diverse.
«Anche oggi c’è la dittatura del pensiero unico»: è stato questo il fil rouge della riflessione mattutina del Papa durante la messa in Santa Marta. Commentando un passaggio del Vangelo di Giovanni in cui un gruppo di Giudei attacca Gesù, Francesco spiega il loro atteggiamento dicendo: «è qualcosa di più che una semplice testardaggine. No, è di più! È l’idolatria del proprio pensiero: io la penso così, questo deve essere così e niente di più!». I farisei presentati oggi nel passo evangelico «avevano un pensiero unico e volevano imporre questo pensiero al popolo di Dio. Per questo Gesù li rimprovera di caricare sulle spalle del popolo tanti comandamenti. Rimprovera la loro incoerenza» dovuta al loro pensiero: «si deve fare così!». In questo modo hanno una «teologia che diviene schiava di questo schema del pensiero unico».
Il «fenomeno del pensiero unico» ha sempre causato «disgrazie nella storia dell’umanità» ha affermato il Pontefice. «Nel secolo scorso abbiamo visto tutti noi le dittature del pensiero unico che hanno finito per uccidere tanta gente». Si sono sentite padrone e «non si poteva pensare altrimenti: si pensa così»!
Ma la dittatura del pensiero unico è una realtà con cui ancor oggi dobbiamo drammaticamente fare i conti: «Questa non è una storia di quel tempo, dei farisei cattivi — ma c’erano farisei buoni — di questa gente chiusa. È una storia anche di oggi. Anche oggi c’è l’idolatria del pensiero unico. Oggi si deve pensare così e se tu non pensi così non sei moderno, non sei aperto». E l’atteggiamento di prepotenza a livello di parole poi si traduce sempre anche in prepotenza nei fatti: «È gente che prende le pietre per lapidare la libertà dei popoli, la libertà della gente, la libertà delle coscienze, il rapporto della gente con Dio. E oggi Gesù è crocifisso un’altra volta».
Quindi all’indomani dell’incontro con Frei Betto il Papa ha fatto capire di preferire la libertà di chi agisce rispetto al dogmatismo di chi presume di pensarla correttamente. Rivelando che dietro i pensieri corretti come quelli dei farisei si nasconde una disumanità di fondo, che in nome delle proprie convinzioni chiude le porte alla novità impreviste portate da Dio.
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