Tempi di guerra
Il Papa contro il business delle armi? Il governo vara 27 nuovi programmi militari
L’Osservatorio sulle spese militari italiane fa le pulci al governo Meloni e mostra l'impegno di spesa per l'acquisto di mezzi supertecnologici e software di ultima generazione. Il pontefice grida allo scandalo: «Tanta gente soffre per le calamità e la fame»
di Redazione
«Nel mondo c’è tanta gente che soffre per le calamità e la fame, eppure si continua a costruire e vendere armi, e a bruciare risorse alimentando guerre grandi e piccole. Questo è uno scandalo che la comunità internazionale non dovrebbe tollerare e contraddice lo spirito di fratellanza dei Giochi olimpici appena iniziati». Le parole di Papa Francesco all’Angelus di ieri non riguardano soltanto le superpotenze ma anche il nostro Paese. Dall’inizio dell’attuale legislatura e sino ad oggi, infatti, il ministero della Difesa ha varato 27 nuovi programmi militari che richiedono un impegno finanziario molto importante. E puntuale arriva la denuncia di Milex, l’Osservatorio sulle spese militari italiane.
«Il ministero guidato dall’onorevole Guido Crosetto ha trasmesso alle commissioni Difesa del Parlamento, per avere il loro parere (sempre favorevole), 27 nuovi programmi militari per un onere finanziario pluriennale di 34,6 miliardi di euro e un impegno finanziario annuale per il 2024 e 2025 compreso tra i 700 e gli 800 milioni», sottolinea Milex in una nota. «Di questi, quindici sono programmi di riarmo per un onere totale di 22,8 miliardi di euro e un impegno finanziario di circa mezzo miliardo sia per quest’anno che per il prossimo».
«Le forze terrestri si aggiudicano il programma più costoso (8,2 miliardi in tutto, 100 milioni nel 2024 e 170 milioni nel 2025) per l’acquisto di circa 270 nuovi carri armati Panther, mentre le forze aeree portano a casa il secondo più costoso programma: quello per l’acquisto di 24 nuovi caccia Typhoon del consorzio Eurofighter, di cui fa parte Leonardo (quasi 7,5 miliardi, 140 milioni di impegno finanziario quest’anno e altrettanto il prossimo)», prosegue la nota di Milex, indicando poi le singole voci di spesa.
Esercito. «I nuovi carri armati Panther sono prodotti della tedesca Rheinmetall e “customizzati” per l’Italia da Leonardo (soluzione scelta dopo la rottura delle trattative con Knds sui Leopard). Restando sui mezzi da combattimento, ci sono i circa 270 blindati Flyer per le forze speciali prodotti dall’italiana Tekne (230 milioni). Passando al rinnovo dell’arsenale bellico, ci sono 21 nuove batterie missilistiche semoventi a lunga gittata Himars dell’americana Lockheed Martin (960 milioni) e i nuovi approvvigionamenti per rimpiazzare le armi cedute a Kiev: una dozzina di lanciamissili spalleggiabili con un centinaio di missili antiaerei Stinger dell’americana Raytheon (808 milioni), un nuovo approvvigionamento di quasi 900 missili anticarro Spike dell’israeliana Rafael (92 milioni). Tra i programmi extra-armi c’è il nuovo simulatore per l’addestramento dei soldati al combattimento (un videogioco “sparatutto” professionale da quasi 160 milioni) che integra i nuovi poligoni di tiro indoor (oltre 63 milioni), la nuova scuola elicotteri di Viterbo (608 milioni) e l’ammodernamento delle caserme (quasi 1,5 miliardi). Infine c’è stato il rinnovo del parco veicoli dell’operazione Strade Sicure con l’acquisto di 2.400 Jeep Wrangler prodotte da Fca negli Stati Uniti (1,1 miliardi)».
Aeronautica. I nuovi caccia Typhoon sono prodotti dal consorzio Eurofighter «di cui fa parte Leonardo (quasi 7,5 miliardi, 140 milioni di impegno finanziario quest’anno e altrettanto il prossimo): si tratta della tranche di velivoli che nel 2010 era stata cancellata dalla Difesa per risparmiare fondi (all’epoca valutati in 2 miliardi, quasi un quarto del costo attuale) a favore del programma F-35. C’è poi l’acquisto (per 76 milioni) di quattro grandi – 13 metri di apertura alare – droni armati Astore, i primi droni armati in forza alla nostra Aeronautica, prodotti da Leonardo. Tra i programmi extra-armi figurano l’acquisto di 8 alianti da addestramento (2 milioni) e il costosissimo programma (quasi 6 miliardi) di ammodernamento delle basi aeree».
Marina. Le forze navali incassano tre programmi relativi alla componente aerea imbarcata: per quella ad ala fissa, l’acquisto (per 682 milioni) di migliaia di missili aria-aria e bombe aeree per gli F-35B della prodotte da Lockheed Martin e dal consorzio europeo Mbda, di cui fa parte Leonardo; per quella ad ala rotante la dotazione (per 390 milioni) dei nuovi missili antinave Marte per gli elicotteri Nh-90 prodotti da Mbda Italia e integrati da Leonardo; per quella a pilotaggio remoto novi droni ad ala fissa e rotante prodotti, rispettivamente, dall’americana Boeing e da Leonardo (192 milioni). Per quanto riguarda la flotta navale, c’è stato l’ok all’acquisto (per 1,9 miliardi) di due nuove fregate Fremm Evo in aggiunta alle dieci previste dal programma originario e l’ammodernamento elettronico delle due fregate classe Doria (240 milioni) ad opera di Leonardo. Passando da sopra a sotto la superficie marina, c’è l’acquisizione (per oltre 1,3 miliardi) dell’ultima coppia di sottomarini U-212 classe Todaro in versione Nfs e di una nave per bonifiche fondali da ordigni inesplosi e monitoraggio infrastrutture strategiche sottomarine – dorsali internet, gasdotti e oleodotti (70 milioni) a cui si affianca una centrale operativa subacquea (60 milioni). Tutti questi programmi hanno come fornitore Fincantieri. Tra i programmi extra-armi c’è l’ammodernamento degli arsenali (per 233 milioni) e delle basi navali (oltre 1,7 miliardi)».
Interforze. «Ad uso di tutte le forze armate c’è l’acquisizione e messa in orbita di un nuovo satellite per comunicazioni militari Sicral, prodotto dall’azienda franco-italiana Thales Alenia (300 milioni)».
Carabinieri. «Per l’addestramento dei piloti degli elicotteri leggeri dell’Arma è stato approvato l’acquisto (per 29 milioni) di un simulatore di volo prodotto da Leonardo».
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