Cultura

Il Papa conquista la “big society”

Successo pieno del viaggio del Pontefice in Gran Bretagna

di Franco Bomprezzi

Tempo di bilanci e di riflessioni al termine dell’importante visita del Papa in Gran Bretagna. I giornali del lunedì, che aprono su temi diversi, dedicano comunque ampio spazio alla missione di Joseph Ratzinger.

Un colonnino di taglio centrale nella prima del CORRIERE DELLA SERA annuncia un’intervista di Armando Torno al filosofo Giovanni Reale sul tema della lotta al relativismo, che caratterizza l’azione e il pensiero di Benedetto XVI: due pagine, 14 e 15, per sviluppare l’argomento. Innanzitutto il grande omaggio di Ratzinger: “Avete resistito al nazismo”. E nell’ultima giornata di visita assume un’importanza centrale la beatificazione del cardinale Newman, anglicano convertitosi al cattolicesimo, teologo della coscienza personale e libera. Una figura che, rivela il Papa, aveva segnato il suo pensiero da giovane, nei tempi bui dell’oppressione nazista nella sua Germania. “Se Giovanni Paolo II è stato il Papa che ha saputo combattere il comunismo, Benedetto XVI passerà alla storia probabilmente come il pontefice che ha mosso guerra al relativismo”: così si apre la lunga intervista al filosofo Giovanni Reale. Armando Torno, fra l’altro, domanda: perché il relativismo è così avversato dall’attuale Papa? “Perché è giunto il momento di dire al mondo che alla base del relativismo c’è il nichilismo mascherato – risponde il filosofo – Una pagina di Camus ricorda che tutti i valori sono come una piramide agganciata nel vertice a Dio”. Fabio Cavalera riferisce infine dell’incontro di commiato con il premier David Cameron, che rassicura il Papa: “La fede è parte del tessuto del Regno Unito”. E il corrispondente del Corriere coglie l’occasione per analizzare le tendenze del nuovo conservatorismo inglese, nel cui pensiero ha larga parte il tema della “Big society”, nella quale “ciascuno lavora per il bene sia della famiglia sia della comunità di riferimento”.

LA REPUBBLICA apre sulla politica (“Scontro sul mercato dei deputati”) e riserva due pagine interne, la 12 e la 13, alla visita di Benedetto: “La vergogna di Ratzinger «Gli abusi dei preti minano la credibilità della Chiesa»”. Riferisce Marco Ansaldo. Il Papa non ha mancato di lasciare un messaggio riferendosi al 70mo anniversario della battaglia d’Inghilterra: «Per me che ho vissuto e sofferto i tenebrosi giorni del regime nazista in Germania è profondamente commovente essere qui con voi. E ricordare quanti dei vostri concittadini hanno sacrificato la propria vita, resistendo coraggiosamente alle forze di quella ideologia maligna». Benedetto ha ripreso anche il tema della pedofilia: «il vergognoso abuso di ragazzi e di giovani mina seriamente la credibilità morale della Chiesa» e ha aggiunto: «voglio un laicato non arrogante non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscono la propria religione, che sanno cosa credono e non credono, che conoscono così bene la storia da poterla difendere». In appoggio intervista all’ex premier inglese: “Blair: «Diventare cattolico è stato come tornare a casa»”. Il Papa «è un grande intellettuale ma anche una persona semplice dotata di grande umanità» dice Blair che ricorda la sua conversione: «ero attirato dal fatto che il cattolicesimo è una religione universale… Ed è la religione di mia moglie e dei figli. Per me abbracciare il cattolicesimo non vuol dire mancare di rispetto alla religione anglicana, ma soltanto trovare la casa più adatta a me. Peraltro sono un fautore della comunione fra tutte le chiese cristiane».

“Umiltà e vicinanza con le vittime: così il Papa ha conquistato gli inglesi” è il titolo dell’articolo dell’inviato de IL GIORNALE a Londra Andrea Tornielli che ricorda che «mentre i mass media alla vigilia della visita papale in Gran Bretagna profetizzavano sventure IL GIORNALE aveva azzardato un pronostico di senso opposto. Anche se le proteste ci sono state – diecimila persone che hanno manifestato pacificamente- Benedetto XVI ha trovato sin al primo giorno migliaia di persone ad accoglierlo per le strade,  ha celebrato una messa a Glasgow con 70mila persone, una veglia a Hyde Parke con 100mila, e la messa di beatificazione del cardinale Newman con altre 80mila persone. Il Papa ha ricevuto attenzione dalla massime cariche istituzionali e dalla famiglia reale». Al di là dell’accoglienza Tornielli  sottolinea il tema dei discorsi del pontefice. «Il tema del rapporto fra etica e politica è stato il cuore del messaggio alla società civile, insieme a quello degli abusi sessuali, rispetto al quale il Papa si rende conto  dell’impatto che gli scandali abbiano avuto per la pubblica opinione  e per la fede dei cattolici inglesi». Tornielli infine commenta l’arresto dei sei algerini. «Ci si dovrà chiedere  come sia potuto accadere che l’arresto preventivo di sei algerini innocenti  si sia potuto trasformare in un caso mediatico internazionale, che venerdì ha rischiato di oscurare i messaggi  della giornata chiave della visita. Tv e giornali hanno responsabilità, ma  una responsabilità maggiore l’ha avuta Scotland Yard che dopo l’arresto ha confermato la notizia con un comunicato pubblico, rafforzando l’idea che fossero stati trovati elementi concreti al punto da far parlare di attentato sventato. Dunque  non c’era alcuna minaccia islamica contro il Papa».

LA STAMPA apre con la visita del Papa in Inghilterra: “Il Papa conquista Londra”, è il titolo in prima pagina. Nelle pagine 2 e 3 un Primo piano sulla conclusione del viaggio del pontefice. Un «successo oltre le aspettative» lo definisce nell’occhiello LA STAMPA, prendendo a prestito le parole del portavoce vaticano padre Lombardi. In occasione della beatificazione del cardinale John Henry Newman, il Papa ha lanciato un appello ai laici cattolici di tutto l’Occidente invocando un contributo per migliorare la società, la Chiesa e la politica attraverso «un laicato non arrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico». Nel rapporto con gli Anglicani il Pontefice scorge «profetici sviluppi positivi» in direzione della «restaurazione della piena comunione ecclesiale» attraverso lo scambio dei rispettivi patrimoni spirituali. Al presunto tentativo di attentato al Papa, LA STAMPA dedica un articolo a parte: “Tutti a casa senza accuse i sei ‘terroristi’ algerini”. Il corrispondente da Londra racconta l’epilogo della vicenda: i sei algerini impiegati della multinazionale assoldata per tenere in ordine le strade al passaggio del Papa non avevano intenzione di ammazzare Benedetto XVI e sono stati rilasciati. LA STAMPA parla di un altro «caso di iperattività della polizia» londinese, che dopo gli attentati del 2005 scatta a ogni minimo sospetto.

E inoltre sui giornali di oggi:

SUMMIT NEW YORK
LA STAMPA – “Tante promesse ma pochi soldi: e il 2015 è vicino”. Due pagine di approfondimento sul summit delle Nazioni Unite che fa il punto sugli Obiettivi di sviluppo del millennio, che si apre oggi a New York. «Sarà fallimento?» si chiede subito LA STAMPA nell’occhiello. Un rapporto messo a punto dal gruppo di lavoro del segretario generale Ban Ki Moon quantifica in ben 26,1 miliardi di dollari i fondi promessi e non versati dai Paesi ricchi nel corso del 2009. «Colpisce soprattutto lo scarto netto tra promesse e soldi effettivamente erogati» scrive LA STAMPA, e i peggiori sono proprio i Paesi del G8. Tra questi «l’Italia fa una pessima figura» scrive il quotidiano, al punto che si è creato un vero e proprio «caso Italia»: il nostro Paese nel 2009 ha concesso all’Aiuto allo sviluppo lo 0,16 del Pil, con una diminuzione del 31% rispetto a quanto si dava nel 2005. “Nessuno più considera l’Italia un donatore” è il titolo di un’intervista Jeffrey Sachs, che oltre a essere direttore dell’Earth Institute è anche consigliere di Ban Ki-moon sugli obiettivi del millennio. Sachs parla di un «collasso» dell’Italia come Paese donatore e denuncia la performance degli Stati Uniti: «Come nazione donatrice siamo gli ultimi in classifica» dice degli Usa. «La nostra spesa militare è parti a 25 volte quanto versiamo in aiuti». A proposito delle emergenze, come quella recente dell’alluvione in Pakistan, Sachs dice che le raccolte, e di conseguenza gli aiuti, non dovrebbero essere lasciati in balìa dell’emotività, ma che dovrebbe esserci un fondo internazionale permanente cui i Paesi colpiti possano attingere in fretta.

PD
LA REPUBBLICA – Veltroni scrive nuovamente al direttore Ezio Mauro per cercare di ricomporre le fratture all’interno del partito, innescate in parte anche dalle sue recenti prese di posizione. Non sono io il Papa straniero, dice, e non è il momento per discutere dei possibili aspiranti premier. «Il primo obiettivo è per tutti far dimettere Berlusconi al più presto. Ma il secondo è costruire una credibile alleanza riformista che cambi radicalmente questo paese malato». Quanto al dibattito, «discutere non è dividersi, mai. Solo Berlusconi ha l’idea che un partito sia una caserma di sua proprietà. Noi no. Noi siamo e dobbiamo essere una grande macchina democratica».

ADRO
IL GIORNALE – Sul caso Adro (700 simboli del Sole delle Alpi in una scuola, dagli zerbini, alle lavagne, ndr) IL GIORNALE mette in evidenza la frenata della Lega. Bossi sulla presenza martellante del simbolo del Sole delle Alpi nella scuola del paese, infatti dice: «Ne bastava uno solo». La notizia è che dopo il commento del leader leghista il primo cittadino, che ha respinto tutte le critiche,  pare aver intenzione di “obbedire“: «Se Bossi mi chiede di togliere i simboli non aspetterò il giorno dopo per farlo». Francesca Angeli scrive: «Questa storia  alla Lega sta provocando imbarazzo. Bossi  non condivide il principio espresso dal ministro dell’istruzione Gelmini che ha detto «niente  simboli», ma si è  limitato a evidenziare l’esagerazione. Una condanna a metà come quella del ministro dell’Interno, Roberto Maroni che ha commentato: «Condivido le parole di Bossi. Intitolare la scuola a Miglio è stata una grande idea ma io mi sarei fermato lì. Miglio vuol dire già tutto».

SCUOLA
ITALIA OGGI – Etica e responsabilità sociale entrano nei nuovi programmi Mba. Il quotidiano dei professionisti dedica un lungo approfondimento su come le business school cambiano volto. Secondo il pezzo “Meno finanza e più responsabilità nella formazione dei nuovi Mba”  nelle business school mondiali sono aumentati sia il numero degli iscritti in Master and business administration ma anche i corsi sui temi cari all’etica e alla responsabilità sociale.  «La ripresa economica» ha detto ad ITALIA OGGI il direttore dell’Mba organizzato dal Mip-Politecnico Stefano Ronchi «dovrà necessariamente basarsi su un approccio più prudente rispetto al passato e ai giovani talenti sarà sempre più richieste una visione dei mercati capace di tenere insieme profitto ed etica». Il pezzo è pubblicato nella sezione Io Lavoro. Sempre in quella sezione, ITALIA OGGI propone un articolo “Impatto ambientale senza sorprese” su una figura professione nuova e in ascesa, quella del salutatore ambientale, colui che effettua l’analisi del territorio, identifica le risorse suscettibili d’impatto ambientale e ne valuta il rischio. Tra  le altre mansioni anche quella del monitoraggio delle coltivazioni transgeniche e delle filiere. Un profilo professione in ascesa grazie all’evoluzione delle normative in materia di sicurezza ambientale.

FEDERALISMO FISCALE
IL SOLE 24 ORE – Titolo di apertura in prima pagina per un servizio dedicato completamente ai tempi e le modalità della riforma fiscale: “Federalismo, 8 anni di rodaggio”. Otto anni, quasi due legislature. La strada che porta al federalismo (presente anche un’infografica a pagina 3 con tutti i passaggi anno per anno) – tracciata dalla bozza di decreto legislativo definito dal governo – vedrà il traguardo solo all’inizio del 2019, quando andrà a regime il nuovo fisco di regioni, province e comuni. In pratica, si tratta di abbandonare definitivamente il modello storico dei finanziamenti a piè di lista. Addio, dunque, ai trasferimenti statali che coprono tutte le spese decise da sindaci e governatori. Sarà stabilito il costo “giusto” delle prestazioni essenziali – quali la sanità o la scuola – e in base a quel parametro sarà modulato l’intervento centrale. L’adeguamento, però, sarà graduale: dal 2014 dovrebbe entrare in funzione il fondo perequativo, ma per il primo anno le risorse saranno ancora assegnate a copertura dei costi storici, mentre per i quattro anni successivi si avvicineranno progressivamente al livello dei costi standard.

PUBBLICITA’ E ONLUS
IL SOLE 24 ORE – Conquista la prima pagina, di spalla, a firma Elio Silva la novità racchiusa nel Codice della strada, che prevede (articolo 5, comma 4) la possibilità per le Onlus, le associazioni di volontariato e le società sportive dilettantistiche iscritte ai registri Coni di “ospitare” su tutti i propri automezzi (comprese le auto di servizio) cartelli sponsorizzati o scritte pubblicitarie, purché non luminose. L’ultima parola non è ancora scritta (serve un decreto regolamentare entro il 12 ottobre, termine di 60 giorni dall’entrata in vigore della legge). Più in generale Silva sottolinea come siano in cantiere o giunte a destinazione norme-spezzatino (senza un quadro generale di insieme) che mirano a rafforzare il non profit, come nel caso del recente decreto legislativo 141/10, che recepisce la direttiva europea sul credito al consumo. Il nodo di fondo resta, però, l’imponderabilità degli effetti delle norme-spezzatino. «Bisogna arrivare a una legge-quadro sul Terzo settore, senza la quale rischiano di esplodere le mille contraddizioni di questo mondo», invoca Zamagni. Più che l’annuncio di una novità in arrivo, la sua sembra essere una profezia.

PROTEZIONE CIVILE VENETA
IL GIORNALE – Il quotidiano di Vittorio Feltri dà la notizia che in Veneto dalle divise della Protezione civile il simbolo del leone di san Marco ha sostituito la bandiera italiana. IL GIORNALE  riporta le parole di commento del sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, che «giudica grave l’assenza del tricolore che non è un simbolo come tanti altri, ma è ciò che rappresenta la nazione che si impegna  in modo particolare in momenti drammatici, richiama ad uno sforzo corale tutti i cittadini». L’assessore alla protezione civile Daniele Stival aveva parlato di «polemiche infondate poichè aveva fatto ristilizzare le divise dei dipendenti regionali mettendo in evidenza il simbolo di san Marco».

RACCOLTE FONDI
IL SOLE 24 ORE – Titolo: “La fidelizzazione con sms periodici. Ultima novità nella raccolta fondi”. Giacomo Bagnasco, a pagina 9, taglio basso, ci informa di un nuovo accordo fra il colosso Airc e Vodafone. Vodafone la chiama “Donazione Periodica” e permette agli utenti di mandare un sms e quindi donare mensilmente una cifra in favore di Airc, salvo poi disdire quando si vuole. Parte Airc con “Ricaricairc”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.