Non profit

Il Palio parla arabo

Il drappo del 2 luglio è stato dipinto dall'artista Alì Hassoun. L'intervista al collaboratore di Yalla Italia

di Carmen Morrone

«È abbastanza colorato e la madonna ha il volto di una dolce madre». È tutto quello che rivela il pittore di origini libanesi Ali Hassoun (in foto con la giacca scura mentre controlla la seta che sarà la sua tela) che ha dipinto il quadro del Palio di Siena del 2 luglio. «Ho rispetto dei senesi, per la loro tradizione e passione. Il Palio infatti è segreto e sarà presentato solo il 28 giugno», aggiunge.

Ali Hassoun è libanese e musulmano e questo ha portato il giornale La Padania a urlare allo scandalo. «Ho letto, ma devo dire che l’articolo è piuttosto morbido – dice Hassoun. Sono cittadino italiano, ma resto libanese e sono di fede musulmana e nel mio tempo libero sono impegnato a lavorare per il dialogo fra le culture. Quest’anno il tema per il quadro è la battaglia di Montaperti del 1260. A quell’epoca il re Manfredi, figlio di Federico II di Svevia, precursore del dialogo con l’Islam, aveva inviato alcuni suoi cavalieri in difesa di Siena. Tra questi cavalieri che hanno combattuto per difendere la città c’erano anche alcuni saraceni». Ali Hassoun infatti è uno dei collaboratori di Yalla Italia, inserto mensile di Vita non profit magazine, a cui porta le sue riflessioni e il suo occhio da pittore professionista.  

Fa notizia, in ogni caso, che un arabo dipinga il Palio, una delle più radicate tradizioni che nascono nell’epoca dei Comuni, dei governi locali si direbbe oggi. Insomma il palio per qualcuno è un baluardo all’identità italica e oggi viene dipinto da un mediorientale?
«E’ una bella cosa, che va nella direzione del dialogo. Ma io sono un po’ senese»

Ci spieghi
«Ho vissuto 15 anni a Siena, e la città mi ha adottato come artista e per questo ho avuto il grande onore di essere scelto per il Palio del 2 luglio dipinto da persone legate alla città. Siena è la città che mi ha accolto quando a 19 anni sono arrivato in Italia. Qui ho studiato lingua italiana alla scuola per stranieri e poi  mi sono iscritto alla facoltà di architettura all’università di Firenze vivendo sempre a Siena e qui ho cominciato a lavorare come architetto, poi però la passione per la pittura è diventata sempre più una professione che mi ha portato a Milano».

Allora da senese a quale contrada appartiene ?
«A nessuna per la verità, sono arrivato nella città da adulto e per esser un contradaiolo occorre un percorso che parte da bambino. Ho abitato nella giraffa e nell’onda, ma non è automatico abitare in una zona e fare il tifo per quella»


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