Formazione

Il Palazzo corre ai ripari

Sul caso dei campioni gratuiti ci sono molte interrogazioni parlamentari e un progetto di legge arrivato ormai in dirittura d'arrivo

di Redazione

L a denuncia degli informatori scientifici non poteva trovare due sponsor politici più idonei, visto che si parla della conservazione dei farmaci: si tratta del senatore Mario Palombo di An, fino al giorno delle ultime elezioni comandante nazionale dei Nas, e di un medico, il presidente della commissione Sanità del Senato, Francesco Carella dei Verdi. Il senatore Palombo va giù duro, in un?interrogazione parlamentare presentata al ministro Bindi il 23 luglio 1997, dove si leggono capi di accusa molto precisi: le aziende farmaceutiche non mettono a disposizione degli informatori scientifici locali idonei, muniti dei requisiti previsti dalla legge e sottoposti a regolare e periodica ispezione. Le ditte mai hanno chiesto, per gli ambienti dove gli informatori sono tenuti a conservare i campioni gratuiti, la autorizzazione regionale prevista della legge per i magazzini. E poi conclude: «I medicinali pertanto, così accatastati, esposti a escursioni termiche o umidità, deperiscono rapidamente, costituendo un innegabile rischio per coloro che li devono assumere». Fuori dalla ufficialità dei documenti parlamentari, il tono del senatore si attenua: «Non dobbiamo fare di ogni erba un fascio», spiega, «esistono delle prescrizioni molto severe della Farmindustria a proposito dei campioni gratuiti, l?ho verificato di persona. E non tutte le aziende e gli informatori scientifici violano le leggi di conservazione e di trasporto farmaci. Certo occorrerebbero leggi più chiare e più semplici da applicare per permettere controlli più efficaci». Il senatore Carella aggiunge una testimonianza diretta: «È vero, noi medici abbiamo esperienza diretta di come gli informatori trasportano i campioni. Spesso stipandoli nel bagagliaio, anche d?estate, anche nelle nostre regioni meridionali. Io ho intenzione di verificare, presso il Ministero, se esistano norme applicabili agli informatori scientifici, che corrispondano a quelle, severissime, previste per le farmacie e per i depositi di farmaci. Comunque in commissione stiamo per licenziare un testo normativo che prevede l?istituzione di un albo per gli informatori scientifici. Nella scorsa legislatura aveva ricevuto anche l?approvazione dell?aula, poi ci sono state le elezioni. Il problema è quello di conciliare il compito dell?informazione scientifica con i risvolti commerciali a cui la ditta tiene. I gruppi parlamentari sono più o meno tutti concordi: è facile capire che a opporsi sono le industrie farmaceutiche». Sempre da An arriva l?altro sostegno politico all??autodenuncia? degli informatori scientifici. Lo offre l?onorevole Savarese, che ha firmato un?interrogazione parlamentare, all?indomani della morte del piccolo Giordano al Policlinico Umberto I, che di fatto recepisce in pieno tutte le affermazioni contenute nell?esposto inviato dagli informatori alla procura romana. L?onorevole Savarese si è spinto oltre, presentando, il 10 maggio del 1996, una sua proposta di legge per regolamentare l?attività degli informatori scientifici. Anche questa prevede l?istituzione di un ordine degli informatori.


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