Formazione
Il padre di Internet: «Dobbiamo regolamentare l’Intelligenza Artificiale e lo sfruttamento dei dati»
Tim Berners-Lee, il padre del web e del protocollo "http", lancia l'allarme: nessuno sa dove finiscono i nostri dati
di Redazione
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/0a670996-2492-4cd3-866c-40c7a7583a64_large.jpg.jpeg)
«Bisogna fare attenzione, perché anche con le migliore intenzioni possiamo produrre effetti terribili. Viviamo in un'epoca preoccupante». L'allarme non arriva da un apocalittico, ma da Tim Berners-Lee, l'inventore del web e del protocollo "http", premio Turing per l'Informatica e tra le 100 persone più influenti del XXI secolo, secondo la rivista Time.
A Lione per la Web Conference 2018, la conferenza mondiale sul web, Berners-Lee si è soffermato sugli aspetti che legano la questione dei dati personali, l'Intelligenza Artificiale e gli interessi della grandi multinazionali del web.
In particolare, Tim Berners-Lee ha spiegato la natura, tutt'altro che elementare, di dati personali. Spesso se ne parla come di un nuovo petrolio, per i profitti che il loro sfruttamento garantisce. Ma, spiega il ricercatore, «se ve li cedo, non è come se vi cedessi petrolio o acqua. Li ho ancora. Sono ancora miei».
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/36c00b7c-1102-4627-8e4c-826057b7c382_large.jpeg)
Oggi, nessuno sa davvero dove quei dati vengano stoccati, per che finalità e da chi. Possono finire in qualsiasi mano, anche dell'FBI. Se sui dati le multinazionali possono fare profitti, osserva Berners-Lee, stiamo pur certi che li faranno. Per questo, ha concluso, su dati e AI, ossia sugli strumenti di elaborazione dati, serve una regolamentazione dal basso.