Non profit

Il “pacco alla camorra” arriva in Europa

Il progetto del Comitato don Peppe Diana è stata ricordato ed elogiato dal presidente Martin Shultz

di Lorenzo Alvaro

«Per una volta questi territori sono agli onori della cronaca non per fatti di sangue ma per un piccolo progetto di speranza. Per noi oggi è una festa». Così commenta l'elogio che il presidente del Parlamento Europeo Martin Shultz  ha riservato all'inizativa “Facciamo un pacco alla camorra”  Michele Mosca, insegnante di Economia Politica all'Università di Napoli e volontario per il comitato Don Peppe Diana di Caserta.

L'associazione di promozione sociale nata ufficialmente nell'aprile 2006, come frutto di un percorso di diversi anni, che ha coinvolto persone e organizzazioni unite dal desiderio di non dimenticare il martirio di un sacerdote morto per amore del suo popolo. Il comitato don Peppe Diana fu costituito da sette organizzazioni attive nel sociale, le quali decisero che il messaggio, l'impegno e il sacrificio di don Giuseppe Diana non dovessero essere dimenticati. Oggi ,dopo sei anni, l'associazione è approdata in Europa e ha ricevuto uno dei più alti riconoscimenti possibili.

«Come cittadini attivi del territorio per noi è una grande soddisfazione e un gran riconosimento» sottolinea Mosca, «l'inziativa per cui siamo stati elogiati, “Facciamo un pacco alla camorra” è attiva da diversi anni», spiega Mosca, «gioca sulla parola "pacco” che in napoletano significa fregatura. È molto semplice: vendiamo prodotti alimentari biologici che o provengono da terreni confiscati oppure da produttori che hanno detto di no al pizzo».

Tre le possibili tipologie: quello piccolo da 19 euro, il medio da 39 euro e quello grande da 59 euro. Lo scopo è «promuovere una filiera produttiva etica partendo dalle attività sociali sorte proprio nei luoghi che una volta erano simboli di violenza e di sopraffazione», chiarisce Mosca.


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