Famiglia

Il nuovo rapporto Unicef

Presentato "Progress for children"

di Carmen Morrone

Nuovi dati raccolti paese per paese registrano un progresso insufficiente nella protezione di donne e bambini da malattie prevenibili mediante vaccinazione, rivela un nuovo studio reso oggi pubblico dall?UNICEF, nonostante la disponibilità di vaccini a basso costo. Ogni anno, a partire dal 1990, le vaccinazioni di routine hanno raggiunto oltre il 70% dei bambini del mondo. Durante la Sessione Speciale dell?Assemblea Generale dell?ONU, nel 2002, la comunità internazionale ha adottato l?obiettivo specifico di vaccinare entro il 2010, in ogni paese, almeno il 90% dei bambini sotto l?anno di vita. Il nuovo rapporto Progress for children indica che 103 paesi hanno già conseguito l?obiettivo di vaccinare contro le malattie prevenibili il 90% dei bambini, mentre altri 16 paesi stanno ottenendo costanti progressi. Ciò nonostante, in 74 paesi i programmi di vaccinazione non sono stati al passo, o i progressi risultano troppo lenti. Ogni anno nascono 130 milioni di bambini, accrescendo il numero di quelli da vaccinare. ?Le vaccinazioni contribuiscono ogni anno a prevenire la morte di 2 milioni di bambini sotto i 5 anni di vita?, ha sottolineato il Direttore Generale dell?UNICEF Ann M. Veneman, presentando a New York il rapporto: ?Le vaccinazioni rappresentano uno degli interventi più sicuri, efficaci e a basso costo a nostra disposizione. Dobbiamo salvaguardare i risultati che abbiamo ottenuto in molti paesi ed estendere i nostri sforzi ad altri paesi ancora?. Circa 10,6 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno. I due terzi di queste morti sono prevenibili, tra cui gli 1,4 milioni di decessi causati da malattie prevenibili mediante vaccinazione. Le principali malattie mortali sono il morbillo, l?haemophilus influenzae di tipo B (Hib), la pertosse e il tetano neonatale. Queste malattie sono tutte prevenibili mediante vaccini che sono oggi a disposizione. Nel prossimo futuro, altri 1,1 milioni di decessi potrebbero essere prevenuti mediante i vaccini contro lo pneumococco e il rotavirus, all?origine di polmoniti e diarrea acute nei paesi in via di sviluppo. Nel complesso, i programmi di vaccinazione potrebbero ridurre di quasi 1/4 le morti tra i bambini sotto i 5 anni, nel caso in cui si riesca a conseguire un livello del 90% per le vaccinazioni di routine. ?Potenziando le vaccinazioni di routine, introducendo nuovi vaccini quando divengono disponibili e integrando le vaccinazioni con altri interventi ? come, ad esempio, la distribuzione di zanzariere da letto contro la malaria ? saremo in grado di contribuire, in modo decisamente rilevante, all?Obiettivo chiave di sviluppo del millennio diretto ad aumentare il tasso di sopravvivenza dei bambini?, ha affermato Ann M. Veneman. La copertura delle vaccinazioni di routine, e in particolare quella contro il morbillo, è un indicatore centrale per tracciare i progressi ottenuti dal 4° Obiettivo di sviluppo del millennio: la riduzione di 2/3, entro il 2010, della mortalità infantile sotto i 5 anni, rispetto ai dati di base del 1990. Il rapporto Progress for children utilizza la copertura vaccinale di routine per il morbillo come indicatore di riferimento per misurare il livello di protezione contro le 6 principali malattie dell?infanzia prevenibili mediante vaccinazione: morbillo, difterite, pertosse, tetano, tubercolosi e polio. Il rapporto, quindi, classifica i paesi secondo il tasso medio di crescita nella copertura vaccinale rispetto ai livelli del 1990. Nel rapporto, le analisi condotte a livello regionale mostrano gravi iniquità a scapito dei bambini. Nel 2003, l?ultimo anno per cui si hanno dati esaustivi, il 90% dei bambini dei paesi industrializzati sono stati vaccinati. Le morti a causa di malattie prevenibili mediante vaccinazione sono in questi paesi ormai rare. La maggior parte dei paesi dell?America Latina e dei Caraibi, dell?Europa centrale e orientale, della Comunità degli Stati Indipendenti, del Medio Oriente e dell?Africa settentrionale hanno anch?essi compiuto progressi. Ciò nonostante, la maggioranza dei paesi dell?Africa centrale e occidentale, dove appena il 52% dei bambini ricevono le vaccinazioni di routine, deve ancora migliorare rapidamente i propri programmi di vaccinazione. Ma le informazioni che emergono dal rapporto non sono totalmente negative. I tassi di copertura vaccinale in alcuni paesi poveri sono cresciuti notevolmente: l?Eritrea ha esteso la copertura vaccinale dal 18% del 1990 all?84% del 2003; il Niger dal 25 al 64%; l?Uganda dal 52 all?82%. Inoltre, la mortalità causata da morbillo, secondo un recente articolo pubblicato dalla rivista scientifica Lancet, è calata di circa la metà negli ultimi 5 anni, grazie alle campagne di vaccinazione di massa contro la malattia. Nell?arco di 5 anni, il morbillo potrebbe essere la prima delle malattie prevenibili mediante vaccinazione a divenire rara nei paesi in via di sviluppo.


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