Ventidue punti in otto partite. E’ lo score del Sassuolo di Eusebio Di Francesco, che sta dominando la prima parte della Serie B. I neroverdi, però, non sono una sorpresa, ma una conferma. In 4 stagioni di Serie B i modenesi sono arrivati due volte a giocare i play off per la promozione, una volta, la stagione scorsa, perdendo la finale contro la Sampdoria.
Una squadra che esprime un buon calcio (Di Francesco non è a caso un allievo prediletto di Zdenek Zeman) e che dal 2002, inizio della gestione Squinzi patron della Mapei e attuale presidente di Confindustria, ha seguito un progetto coerente. Acquisti mirati (l’anno scorso il fantasista Missiroli), molti giovani (il ghanese Boakye acquistato in compromprietà dalla Juventus e in prestito ai modenesi) e allenatori ambiziosi e “affamati”. Esempi? Fulvio Pea, ora al Padova e un tempo prediletto di Josè Mourinho quando allenava le giovanili nerazzurre e Massimiliano Allegri, campione d’Italia con il Milan nel 2010-2011 e artefice della prima storica promozione in B degli emiliani nel 2007-2008.
A guardare bene il progetto non ha ancora dato i suoi frutti. O meglio non ha dato gli esiti sperati dal patron Squinzi che non fa mistero di voler vedere i suoi in Serie A. Forse è solo questione di tempo. E di fortuna. Ma se la gestione e le idee rimarrano le stesse, non è impossibile sognare un piccolo Chievo in Emilia.
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