Economia

Il nuovo colonialismo: il land grabbing

Lo dice un rapporto Oxfam

di Redazione

Quasi 230 milioni di ettari di terra venduti, affittati o concessi in uso dal 2001 ad oggi. Sono le cifre del boom degli acquisiti di terreni agricoli nei paesi poveri da parte degli investitori stranieri. Lo ha reso Oxfam nel suo rapporto sul land grabbing, i cui risultati sono stati diffusi oggi.

Secondo il presidente di Coldiretti Sergio Marini si tratta di una «nuova pericolosa forma di colonizzazione che va fermata»

«Un accaparramento che – precisa Marini – ha preoccupanti conseguenze sulle popolazioni locali se si considera che i tre quarti delle persone che nel mondo soffrono la fame vivono nelle campagne. Speculare oggi sul cibo significa uccidere le persone. E’ già grave che il sistema della finanza, dell’economia di carta, si sia affermato sull’economia reale, ma – continua Marini – applicarlo anche al cibo significa far morire di fame la gente»

Il presidente dell’associazione che riunisce i coltivatori diretti accusa poi la globalizzazione. « La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazionale ed ha drammaticamente legittimato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero. Gli effetti drammatici, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole, vanno dalle speculazioni sulle materie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi piu’ poveri»

 


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