Famiglia

Il numero verde Salvabebè ha dieci anni

Il servizio ideato dall'associazione Salvamamme raccoglie 100 telefonate al mese

di Redazione

L’associazione Salvamamme ha festeggiato il decimo compleanno del Numero verde Salvabebè nel Capitale il servizio centralizzato di informazione che sensibilizza sulla possibilità di partorire in anonimato le donne che non possono o non vogliono tenere con sé il loro bambino con il convegno di questa mattina, al Policlinico Umberto I – Università ‘Sapienza’ di Roma, “Gravidanza estrema e segreta – Parto anonimo”.

All’incontro, oltre le testimonianze di neomamme, hanno preso parte esponenti istituzionali e specialisti del settore tra gli altri: Aldo Forte, assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio, Antonio Capparelli, Direttore generale del Policlinico Umberto I, Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento Europeo e Delegata capitolina per i diritti dei minori; Mario Falconi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma; Francesco Vaia, Direttore Sanitario del Policlinico Umberto I; Patrizia Colarizi, Primario Reparto Terapia Intensiva Neonatale Policlinico Umberto I di Roma; e Franco Chiappetta, Presidente del “SI  IES”.

«La Regione ha voluto essere vicina all’associazione Salvamamme e per questo abbiamo inserito il progetto ‘boutique bebè’ all’interno del Piano Famiglia della Regione – ha dichiarato l’Assessore Aldo Forte – per offrire un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà. La Regione ha, inoltre, firmato con il Tribunale di Roma un protocollo per velocizzare le adozioni».

«L’iniziativa di Salvamamme e dell’Umberto I è un esempio di buona prassi a livello europeo – ha dichiarato  Roberta Angelilli – in particolare, l’Associazione Salvamamme offre un servizio di altissima qualità che aiuta le mamme in difficoltà e dà loro la possibilità di scegliere di tenere il bambino o partorire in anonimato; ma è necessario un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni per lavorare in sinergia con le associazioni di volontariato, per sostenerle e creare una rete di solidarietà».

«Con l’istituzione del numero verde abbiamo evitato il cassonetto a molti bambini e aiutato migliaia di mamme disagiate – ha commentato Grazia Passeri – il numero nasce nel 2002 per rispondere alle richieste di informazione sul parto in anonimato e fornire assistenza medica per i casi di ritrovamento, ormai è attivo da 10 anni presso l’Umberto I di Roma ed è un servizio che raccoglie circa 100 telefonate al mese. Normalmente sono madri straniere ma anche giovani donne italiane con gravi difficoltà economica. Tutte queste mamme hanno bisogno di non sentirsi sole e noi le aiutiamo in questo senso».

«Siamo molto grati all’Associazione Salvamamme perché insieme a loro siamo riusciti a dare concretamente la possibilità di aiutare le mamme con disagio, garantendo sempre l’anonimato», ha dichiarato Antonio Capparelli.

L’iniziativa è nata allo scopo di analizzare, in un quadro specifico, le questioni gravidanza segreta e parto anonimo, e farà il punto sugli interventi svolti in materia, anche in preparazione degli stati generali europei sulla maternità estrema che si svolgeranno nell’aprile 2012. È stata inoltre, presentata la culletta termica “Salvabebè”.


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