Formazione

Il nostro primo giorno di scuola

La scuola calabrese che oggi riparte accogliendo il Presidente Mattarella è la scuola dei ritardi, innanzitutto. Una scuola che tenta di riemergere dal buio di una dad on demand che l’ha per lunghi mesi umiliata e offesa, riducendola all’insignificanza. Eppure, anche per questo, la scuola che il Presidente incontrerà a Pizzo è, al tempo stesso, una scuola eroica

di Massimo Iiritano

Quale scuola incontrerà il Presidente Mattarella nella cerimonia di avvio del nuovo anno scolastico in Calabria? Con quali ritardi, problematiche, ma anche risorse e prospettive, dovrà confrontarsi il ministro Bianchi presso l’Istituto Nautico di Pizzo?

La scuola dei ritardi, innanzitutto. Oggi, 20 settembre si apre, in ritardo, un anno scolastico così a lungo atteso, dopo i lunghi mesi di dad prolungata, che sarebbe forse stato più saggio riprendere molto prima. Magari rendendo strutturali e organiche quelle attività di “outdoor education” di cui tanto si parla e si finanzia… mentre il tutto rimane come sempre affidato alla buona volontà e alle competenze dei singoli.

Così come alla responsabilità delle famiglie è stata delegata, per troppo tempo, la decisione di mandare o meno i propri figli a scuola. Eccoci, appunto, la scuola che Mattarella e Bianchi incontreranno domani, è soprattutto e innanzitutto questa: una scuola che tenta di riemergere dal buio di una dad on demand che l’ha per lunghi mesi umiliata e offesa, riducendola all’insignificanza.

Così ci sentiamo noi docenti calabresi, all’avvio del nuovo anno scolastico. Questo sarà domani il nostro nuovo primo giorno di scuola. E sarebbe importante che il ministro Bianchi lo ricordasse al presidente Mattarella. Quello stesso ministro che ha preferito troppe volte far finta di non vedere, senza degnare neanche di risposta chi, tra docenti genitori e dirigenti, tentava di denunciare lo stato di umiliazione e di nonsenso in cui qualche riga scriteriata inserita nelle puntuali ordinanze del sabato sera aveva ridotto la nostra scuola. Temerario ricordare? Non mi pare. Lo riterrei piuttosto doveroso, dinanzi alla prospettiva di un nuovo anno scolastico che tutto può derogare, tranne questo: la necessità di salvare comunque e il più possibile la presenza. Di restituire ai nostri ragazzi la felicità dell’esserci, del crescere insieme, di fare esperienza del proprio processo di apprendimento.

Eppure, anche per questo, la scuola che il Presidente incontrerà a Pizzo è, al tempo stesso, una scuola eroica: laddove percorsi innovativi d’avanguardia, vanno avanti da decenni, spesso nel silenzio delle istituzioni, segnando il cammino, sperimentando reti territoriali virtuose; capaci di rendere oggi, nonostante tutto, la scuola, in Calabria, luogo privilegiato e insostituibile di cultura e di cittadinanza. Di cui nessuno potrà più fare a meno.

*Massimo Iiritano è docente e Presidente di Amica Sofia

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