Cultura
Il nostro no alla guerra in due iniziative: scrivi a Ciampi e uno “straccio” di Pace
Già 20 mila messaggi al Capo dello Stato, un'iniziativa che rilanciamo nel giorno della nostra "entrata in guerra", insieme a quella di Emergency "Uno straccio di pace"
di Redazione
Proponiamo di scrivere in tanti, personalmente, al Presidente della Repubblica on. Carlo Azeglio Ciampi (Palazzo del Quirinale, 00186 Roma; con francobollo da 800 lire, perché non c’è più la franchigia: oppure presidenza.repubblica@quirinale.it, con firma completa di indirizzo, altrimenti il messaggio viene respinto) questa lettera:
Signor Presidente,
La supplico di agire perché alla strage disumana compiuta negli Stati Uniti nessuno risponda con la vendetta militare. Proprio perché quel crimine colpisce tutti e tutta l’umanità, deve essere un tribunale che rappresenta l’intera comunità dei popoli umani a compiere le indagini ed emettere il giudizio con tutte le garanzie giuridiche.
Comunque, ad un crimine, per quanto grande, non si risponde con la guerra. La guerra non sarebbe un giusto giudizio penale, nella luce della ragione, della morale e della legge, ma un nuovo crimine che spingerebbe ulteriormente il mondo nel buio mortale dell’odio e della distruzione.
In nome della vita e della civiltà, nell’ora del massimo pericolo, La supplico di scongiurare la guerra con l’impegnativa autorità che Le dà la nostra Costituzione pacifica.
L’Italia ha scelto la guerra, ma io non ci sarò. Lo giuro”
Firmato
(nome, cognome, indirizzo)
Per chi vuole spedirla per posta, basta scaricare la lettera in formato doc.
Emergency lancia l’idea dello “straccio di pace”
Hanno già aderito 246 sportivi, che esibiranno “Uno straccio di pace” appeso alla borsetta o al balcone o all’antenna della macchina o al guinzaglio del cane
“Uno straccio di pace” appeso alla borsetta o al balcone o all’antenna della macchina o al guinzaglio del cane per chiedere che “questa guerra finisca e non ne nascano altre”. Teresa Sarti,presidente dell’organizzazione umanitaria Emergency, chiede di portare un pezzo di stoffa bianca per rispondere all’appello di duecentoquarantasei sportivi.”Volere la pace -dice – non significa mancare di rispetto alla memoria di chi è morto negli attentati. Confidare nella pace non significa non aver pianto per le migliaia di vittime innocenti”.
Ecco il testo dell’appello:
Siamo pericolosamente vicini alla guerra. Questo vuol dire che degli italiani potrebbero anche uccidere dei civili, la maggior parte dei quali donne e bambini e, a loro volta, essere uccisi.
Siamo sicuri che molti di noi non vogliono che ciò accada. Noi vogliamo poter dire che siamo contrari, e vogliamo che chiunque ci veda sappia che siamo contrari alla guerra. Per farlo useremo un pezzo di stoffa bianco: appeso alla borsetta o alla ventiquattrore, attaccato alla porta di casa o al balcone, legato al guinzaglio del cane, all’antenna della macchina, al passeggino del bambino, alla cartella di scuola…
Uno straccio di pace. E se saremo in tanti ad averlo, non potranno dire che l’Italia intera ha scelto la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti. Sappiamo che molti sono favorevoli a questa entrata in guerra.
Vogliamo che anche quelli che sono contrari abbiano voce. Emergency chiede l’adesione di singoli cittadini, ma anche comuni, parrocchie, associazioni, scuole e di quanti condividono questa posizione.
Diffondere questo messaggio è un modo per iniziare.
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