Cultura

Il non profit tra memoria e futuro

Bobba: vi racconto il terzo settore

di Riccardo Bonacina

Non profit, a volte non basta la parola. Non basta la parola per definire e, soprattutto, capire un pezzo di Italia fatta da almeno tre milioni di persone e decine di migliaia di organizzazioni che ogni giorno si impegnano per rispondere a bisogni vecchi e nuovi e per ricostruire percorsi di fiducia e di speranza nel tessuto sociale strappato di questo Paese. Per questo il libro-intervista di Luigi Bobba, Non profit (uscito nella bella collana “Interviste” diretta da Paola Bignardi per l’Editrice La scuola) è lettura utilissima. In 120 pagine veloci, uno dei protagonsiti e leader del terzo settore italiano (dal 1989 al 2006) intervistato da una giornalista, Gabriella Meroni, che il non profit racconta da oltre dieci anni sulle colonne di Vita, riescono a restituire prospettiva al fenomeno e quindi a farci scoprire i suoi contorni, i suoi valori, le sue fragilità, passo dopo passo, tappa dopo tappa. Già non è cosa da poco, visto l’affollarsi in zona non profit di neofiti (spesso presuntuosi) e il permanere di vecchi protagonisti (spesso smemorati). Insomma, una lettura da consigliare sia a chi si avvicina al non profit onde evitare figuracce, sia ai suoi protagonisti perché non c’è mai futuro senza memoria.
Tra i pregi del libro, non solo l’attenta e appassionata ricostruzione, ma anche l’apertura di riflessioni necessarie a un settore che voglia pensare da protagonista il suo futuro e il suo contributo al cambiamento del Paese.
Tra queste ne sottolineo due. La prima, fondamentale, è quando Bobba, parlando della funzione politica del non profit, dice: «La vocazione principe del terzo settore – che è composto da organizzazioni radicate sul territorio e non da club di intellettuali – è di formare persone». Una sacrosanta verità ahimé troppo negletta nella vita delle organizzazioni assorbite spesso nella sola dimensione del fare. La seconda riflessione riguarda la rappresentanza del terzo settore, una riflessione fatta, lo ricordiamo da uno che l’ha attraversata da cima a fondo, come presidente delle Acli e come portavoce del Forum. Bobba dice: «La rappresentanza resta oggi importante, anzi aumenterà la sua rilevanza, ma dovrà essere sostanzialmente reinterpretata».
Come dargli torto?


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