Cultura
Il non profit s’è destro: nasce Azione sociale
Lunedì prossimo, Alemanno, Cetica (Ugl) e altri compententi della destra sociale presentano la nuova federazione per il volontariato e il Terzo settore
«Offrire un supporto, tecnico e politico, alle tante realtà del volontariato, dell?associazionismo e del Terzo settore che non s?identificano nelle grandi centrali del volontariato». Si presenta così Azione sociale, federazione di associazioni, che punta a raccogliere e sostenere il volontariato e il non profit che guarda a destra. Per il suo battesimo ufficiale – previsto il 28 ottobre a Roma – ci saranno infatti il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno, l’assessore al Bilancio della Regione Lazio Andrea Augello, i consiglieri comunali di Roma Vincenzo Piso e Luca Malcotti, l?eurodeputato Roberta Angelilli, ed il segretario generale dell?Ugl Stefano Cetica. Insomma la componente sociale di Alleanza nazionale.
«Azione Sociale non nasconde la propria ambizione di rappresentare anche uno strumento politico, laddove per politica s?intenda la volontà di dare alle attività del volontariato e dell?associazionismo in genere una precisa caratterizzazione ispirata ad una specifica visione del mondo», recita una nota di Alessandro Maola, l’addetto stampa del nuovo rassemblement sociale.
Azione sociale, in una prima fase, ha già prodotto alcuni corsi di formazione nella zona di Roma «rivolto alle opportunità offerte dall’Unione europea».
Alla presentazione, prevista per le ore 10, presso la Sala Di Liegro a Palazzo Valentini di Roma, interverranno anche alcuni amministratori della Provincia, governata da una giunta di centrodestra: «Il presidente Silvano Moffa e dell?Assessore ai Servizi Sociali ed alle Politiche per la Comunità Familiare Giulio Buffo, ha gratuitamente patrocinato l?iniziativa».
Maola, il portavoce, non dice di più. Sorride, se gli chiediamo se la scelta della data, ottantesimo anniversario della Marcia su Roma, sia casuale o meno. «Assolutamente casuale», dice, «ci occupiamo di Terzo settore, la storia non c’entra».
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