Non profit

Il non profit avrà le agevolazioni dell’editoria

È un passo avanti. Ma non tutto è risolto

di Maurizio Regosa

Tener duro, si diceva negli ultimi mesi, dopo il bliz che annullò dall’oggi al domani le agevolazioni per il non profit. Detto, quasi, fatto. Martedì scorso si è svolto il secondo incontro con il Dipartimento editoria della Presidenza del Consiglio per tornare a discutere la questione e qualche risultato lo si è portato a casa. Ovvero, sarà possibile usufruire delle tariffe elaborate per le aziende profit, mentre pare che Poste Italiane abbia deciso di prorogare fino al 31 dicembre la tariffa Posta Target Day sperimentale.

Anche a questo incontro (che è stato preparato da una precedente riunione), il non profit si è presentato compatto. Oltre ovviamente ai funzionari del Dipartimento editoria, hanno preso parte due responsabili di Poste Italiane (Stanzani per la pianificazione strategica e Curcio per il marketing), il Forum del Terzo settore (Massimo Novarino e Ivano Maiorella), Mediacoop, Uspi e Fisc, e soprattutto una folta rappresentanza delle 106 organizzazioni che hanno aderito alle azioni comuni per le tariffe postali, una folta delegazione delle non profit, composta da Claudia Bonfanti (Cesvi), Gianluca de Tollis (Lega del Filo d’Oro), Laura De Ambrogio (Fai), Mimma Papagno (Fondazione Italiana contro il Neuroblastoma), Niccolò Contucci (Airc), Paolo Giganti (Aism), Robert Silverberg (Unicef), Stefania Brunetti (Save the Children), Valentina Rosa (Medici senza Frontiere).

La riunione si era aperta con il monito consueto: «non ci sono risorse per alimentare il fondo di sostegno delle spedizioni delle associazioni non profit, a causa dei severi tagli che hanno colpito il Dipartimento editoria», ha premesso il suo direttore, Elisa Grande (analoga affermazione aveva fatto nella riunione precedente il sottosegretario Paolo Bonaiuti: «l’accordo tra Poste e gli utenti deve essere a costo zero», aveva ammonito). È stata però la stessa Grande a ipotizzare una possibile soluzione (quella delineata dalle non profit in un incontro a dicembre 2010): equiparare il trattamento riservato alle onlus a quello dell’editoria profit. In pratica le pubblicazioni del Terzo settore potranno godere delle più convenienti condizioni di cui godono gli editori (ovviamente a seconda delle caratteristiche: peso, omologazione, destinazione), a patto però che siano iscritte al Registro Operatori della Comunicazione (Roc). Insomma il non profit come Rcs e Il Sole 24 ore, 13 mesi dopo. Vabbé. In particolare la spedizione dei mailing per la raccolta fondi saranno soggetti alla tariffa delle campagne abbonamento editori (e cioè 0,1136 euro) purché con quantità superiori a 20.000 buste (0,142 se superiori a 10.000, 0,1699 se superiori a 2.000). Sarà però necessario per entrambe le tipologie di spedizione rispettare una serie di regole (ad esempio il limite del formato della busta è di 12 cm x 23; deve esserci una zona di rispetto nella zona sottostante l’indirizzo ed è prevista una limitazione nell’uso del colore).

Si tratta di un accordo che non ripristina le tariffe in vigore sino al 30 marzo 2010, ma è un passo avanti e «comunque», spiegano Paolo Giganti e Gianluca De Tollis, «è l’unica soluzione conseguibile in tempi brevi, senza necessità di deliberare una nuova tariffa specifica per il non profit e conseguibile con un semplice articolo in un decreto di prossima emanazione». Potrebbe essere contenuto nel Decreto Sviluppo. «Qualsiasi altra soluzione», proseguono i due, «comporterebbe lungaggini di definizione e di approvazione che in questa fase un po’ confusa sembra opportuno evitare».

È senza dubbio un passo avanti ma certo non tutto è risolto. Occorrerà risolvere alcune problematiche relative alla spedizione dei periodici (le tariffe cambiano in base alle aree geografiche, tra gli allegati si considera il bollettino in bianco) e a quella (già menzionate) del mail. Soprattutto occorrerà capire se questo esecutivo ritenga o meno consentire una «condizione migliorativa, anche solo simbolicamente, rispetto al profit», aggiungono i delegato. Una scelta che di sicuro il Terzo settore meriterebbe e della quale si tornerà a discutere: «abbiamo pertanto chiesto e ottenuto che il tavolo proceda nei suoi lavori per trovare i possibili miglioramenti, per temperare almeno i vincoli e limiti tecnici sulle spedizioni».


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