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Il Nobel per la pace Obama batte Bush nella vendita di armi
Il volume di contratti conclusi dall'attuale amministrazione Obama negli ultimi 5 anni, supera di quasi 30 miliardi di dollari l'importo approvato in otto anni dall'ex amministrazione repubblicana.
Ammonta a 169 miliardi di dollari il valore dei contratti relativi alla vendita di armi a governi o gruppi stranieri conclusi dal governo americano nei primi cinque anni dell’amministrazione Obama nel quadro del FMS (Il Military Sales Pentagon), il programma che regola le esportazioni di armi made in Usa. L’Arabia Saudita, con 46 miliardi di dollari, è il cliente che ha speso di più.
Da notare che, con l’adeguamento all'inflazione, il volume di accordi conclusi dall'amministrazione Obama (sempre in cinque anni) supera addirittura l'importo approvato in otto anni dall'amministrazione Bush di quasi 30 miliardi di dollari. Nessun’altra amministrazione americana, dalla seconda guerra mondiale in poi, ha mai venduto così tante armi come l’attuale.
Nuovi scenari
Il 60% delle esportazioni di armi americani è assegnato ai paesi arabi e del golfo. Le nuove crisi nell’area mediorientale prospettano nuovo affari per il Pentagono.
La coalizione di paesi arabi che stanno combattendo gli Huthi in Yemen è armata dagli Usa. Il mese scorso, la Casa Bianca ha sospeso l’interdizione di vendita di armi all’Egitto, con lo scopo, secondo le versioni diplomatiche dei due governi, di "modernizzare" la relazione militare tra i due paesi. Nell’ottobre del 2013, la Casa Bianca aveva congelato le vendite militari in Egitto e pressato il governo del Cairo ad implementare riforme democratiche. Considerando che gli Stati Uniti hanno appena dato l’ok alla vendita di 12 aerei F-16, 20 missili Harpoon e 125 carri armati, la Casa Bianca evidentemente ritiene il governo egiziano un partner democratico.
PS: Nel discorso inaugurale del suo secondo mandato, il presidente Barack Obama sostenne: “Un decennio di guerra sta terminando proprio ora”.
Foto: fonte Getty Images
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